Trieste, collassa il ponteggio: la Costiera resta chiusa a tempo indeterminato

TRIESTE. Il crollo del ponteggio. Un operaio che precipita per cinque metri e che per poco non ci rimette la vita. La strada che, da adesso in poi, resterà chiusa a oltranza, interamente, con ripercussioni per il traffico cittadino che potrebbero prolungarsi per giorni e giorni.
La magistratura che sequestra tutto il cantiere. Di fatto bloccandolo, e bloccando di conseguenza un passaggio di scorrimento assolutamente nevralgico per Trieste. Cominciano male, malissimo, i lavori in Costiera. Erano iniziati di fatto ieri, di domenica, come ampiamente preannunciato: dovevano servire a mettere in sicurezza una parte “in quota” della parete rocciosa vicina alla Galleria naturale, nota come il “naso di Dante”, in modo da eliminare il rischio di caduta massi che incombe da tempo su quel punto, lungo il lato destro in direzione Duino.
L’intero tratto che va dal Bivio di Miramare a Sistiana era stato quindi interdetto alle automobili, alle moto e ai ciclomotori per tutta la giornata di ieri, dalle 7 alle 19, così da permettere l’approvvigionamento del materiale necessario all’intervento. Soprattutto di reti metalliche, a quanto si è appreso, da fissare sulla pietra. L’opera è in mano alla Geoprotecion srl di Tolmezzo. Era stata scelta proprio la domenica, così da limitare il più possibile i disagi alla circolazione.
Un’operazione definita “pericolosa” dalla stessa Fvg Strade, la società appaltatrice, perché era previsto l’utilizzo di una gru per caricare l’attrezzatura. L’operazione, in effetti non è stata soltanto “pericolosa”, ma si è rivelata catastrofica. In Costiera, transennata e presidiata sia all’altezza del Bivio di Miramare sia alla fine del centro abitato di Sistiana, ieri è successo l’inimmaginabile.
Sono circa le tre del pomeriggio quando a Barcola la gente vede sfrecciare un’ambulanza a sirene spiegate. Poco dopo, dietro, ecco pure i vigili del fuoco. Vanno tutti nella direzione del cantiere dove da un mese è allestita quell’enorme impalcatura metallica. Una parte della struttura, si saprà a distanza di pochi minuti, ha ceduto all’improvviso. Ha ceduto portandosi sotto, a terra, un operaio di quarantadue anni di origini dominicane, J.B.P. le sue iniziali, che lavorava sulla piattaforma assieme ad altri colleghi.. L’uomo ha fatto un volo di cinque metri. Riporta fratture multiple, un trauma toracico e vertebrale. Non è fortunatamente in pericolo di vita. Quando è stato soccorso era cosciente. «Perdeva sangue dalla bocca, ma muoveva le gambe», racconta un operaio che ha visto la scena. «Per fortuna è vivo... poteva andare veramente molto, molto peggio».
Il quarantaduenne probabilmente si è salvato perché gran parte dell’impalcatura e dei rotoli di rete metallica, che dovevano essere montati sulla roccia nelle operazioni successive, erano più pesanti del suo corpo. E quindi, in quel salto di cinque metri, hanno raggiunto prima l’asfalto. L’uomo ci è caduto sopra, insomma, anche se - stando alle testimonianze dei colleghi - si è trovato addosso comunque qualcosa. Ma non è rimasto schiacciato. L’ambulanza è arrivata in Costiera in pochi minuti, fanno sapere i vertici dell’Azienda sanitaria. Il domenicano è stato stabilizzato sul posto e trasportato in codice giallo all’ospedale di Cattinara.
Ma cosa ha sfondato il ponteggio? Cosa è andato storto? Un sovraccarico, stando alle prime ricostruzioni. Sembra che il motivo del cedimento sia dovuto all’eccessiva quantità di materiale accatastata con la gru sulla struttura nel corso delle manovre. L’impalcatura, gravata da un tal peso concentrato su un punto, non ha retto. Questo, almeno, secondo le ricostruzioni sommarie dei dipendenti della ditta e di chi li ha sentiti, confermata anche dal personale di Fvg Strade.
La Procura della Repubblica di Trieste ha posto l’intero cantiere sotto sequestro. Nelle prossime ore dovrà accertare l’esatta dinamica del fatto ed eventuali responsabilità penali. Non sarà semplice e neppure veloce. Le prime perizie, ieri, sono state affidate all’ispettore del servizio di Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Asuits, ufficiale di polizia giudiziaria nei casi di incidenti nei cantieri, presente assieme ai carabinieri della Compagnia di Aurisina.
L’inchiesta giudiziaria della magistratura, che potrebbe aprirsi nelle prossime ore, e il sequestro ordinato immediatamente dal pubblico ministero che ieri era di turno comportano conseguenze di non poco conto per i triestini: la Costiera resta chiusa “sine die”. Uno stop prolungato, con immaginabili contraccolpi per la viabilità triestina, che si renderà necessario anche per mettere in sicurezza il sito: con le macerie dell’impalcatura e dell’attrezzatura in mezzo alla strada, con il ponteggio semidistrutto e pericolante, è impossibile passare. Ci vorranno giorni, forse settimane, per sistemare tutto.
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