Trieste, class action per 19 contro la Volkswagen

Scattano le cause dei triestini per frode in commercio sulle centraline “truccate”. Incerta la sede dei procedimenti
Un tecnico con un apparecchio di diagnosi elettronica controlla una vettura Volkswagen
Un tecnico con un apparecchio di diagnosi elettronica controlla una vettura Volkswagen

TRIESTE «Ho depositato in Tribunale 18 cause penali e una civile: entro un paio di settimane al massimo sapremo se i giudici decideranno di radicare i procedimenti penali a Trieste, a Torino poiché quella Procura è stata la prima a occuparsi del caso, o in quella di Verona, sede di Volkswagen Group Italia Srl».

L'avvocato Gabrio Laurini, grande appassionato di motori, è stato scelto da un gruppo di triestini che vogliono intentare una sorta di “class action” - le cause collettive rese celebri da tanti film Usa ma in Italia poco praticabili - per vedersi risarciti dal danno che avrebbero subito in seguito alla manomissione delle centraline di alcuni modelli di vetture del Gruppo tedesco.

L'onda lunga dello scandalo delle centraline elettroniche "truccate" dalla Casa Volkswagen per aggirare le strette norme anti inquinamento negli States ma anche in altri mercati, è giunta fino a Trieste e ora sta “rimbalzando” nelle aule di tribunale. Quale, appunto, ancora non si sa. «A giorni parlerò con il procuratore per chiarimenti sulle cause penali, mentre per le civili la giurisprudenza indica che “resteranno” qui» specifica Laurini.

E se sulla “location” non ci sono ancora certezze, «è invece assodato che i termini non sono scaduti, come affermato invece da qualche altro legale triestino».

«Infatti - spiega l’avvocato-driver - mentre per il reato di truffa si procede a querela e il termine di 90 giorni potrebbe essere scaduto, per il reato più grave, la frode in commercio, la magistratura procede per denuncia, che a differenza della querela non è remissibile e per la quale vale un termine di ben sette anni».

Ma chi si è rivolto a Laurini? La tipologia dei clienti è varia. «Dal dipendente all’imprendiote, al professionista. E anche l’età varia, dai 30 anni in su» racconta Gabrio Laurini.

Anche per quanto riguarda le vetture possedute dai querelanti, lo spettro non è omogeneo: comunque tutte automobili Audi o Volkswagen.

«Il risarcimento - spiega il legale triestino - sarà in ogni caso deciso dai giudici, anche in base al modello di vettura. È chiaro che chi, a esempio, possiede un’Audi da, ad esempio, 40mila euro e due anni di vita ha un danno diverso dal proprietario di una Polo di cinque anni». Potenzialmente i querelanti potrebbero essere tantissimi, tutti gli acquirenti di vetture Volkswagen, Audi, Skoda e Seat prodotte dal 2009 al settembre 2015. «Si tratta - conclude Laurini - di auto dotate del motore che ha sigla Ea 189. Con le centraline "corrette" le vetture fanno registrare minori consumi con più cavalli a disposizione, ma inquinano di più. Insomma, le prestazioni, nel bene e nel male, sono alterate rispetto a quanto è stato reso noto al cliente al momento dell'acquisto. E anche in caso di sostituzione del software il danno, per gli acquirenti, non verrebbe annullato».

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