Trieste città della scienza lancia l’affondo finale

TRIESTE. «Conoscevo abbastanza bene Trieste per i suoi enti scientifici, ma quel che ho visto oggi è davvero impressionante». Il giudizio arriva dall’olandese Peter Tindemans, segretario generale dell’Euroscience Forum, l’ente che deciderà se il capoluogo del Friuli Venezia Giulia sarà la Capitale europea della Scienza nel 2020. Un titolo ambito, per conquistare il quale la città si prepara a giocare tutte le sue carte, mettendo in campo ogni risorsa utile per “impressionare” i componenti del comitato di valutazione.
Compito non facile vista l’agguerrita concorrenza dei rivali - gli atenei olandesi di Leieda e l'Aia -, e visto il poco tempo ancora a disposizione per centrare il traguardo. Entro il 15 giugno, infatti, andrà presentato il dossier definitivo da 200 pagine con la proposta di evento, che dovrà poi essere presentata davanti alla commissione Esof a Strasburgo pochi giorni dopo, il 29 giugno.

Risponde in pieno alla filosofia del rush finale anche il “tour” della città offerto ieri a Tindemans. Che, seduto su una terrazza affacciata sul mare, dove sta per pranzare con i rappresentanti di alcuni tra i più importanti enti scientifici della città e con l'assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, si lascia andare a qualche considerazione. «Ovviamente non prenderò posizione in questo momento - dice -, ma una cosa la posso dire. Penso che per il 2020 abbiamo due ottimi candidati: Trieste e la combinazione tra Leida e L'Aia».
Ad accompagnare il segretario in tutti i luoghi potenzialmente interessati dall'evento i due ideatori della candidatura cittadina, il presidente della Fondazione Internazionale Trieste Stefano Fantoni e l'ingegner Pierpaolo Ferrante.
«Ho trovato una combinazione impressionante di istituti internazionali, che offrono possibilità a chi viene da fuori - ha commentato al termine della visita l’olandese -. Tutto ciò è molto in linea con quel che noi promuoviamo come Esof. La nostra idea del Forum è sostanzialmente una piattaforma per la scienza internazionale europea. In questo senso calzerebbe molto bene a Trieste. Come Leida, ha tutte le caratteristiche per essere una Capitale europea della Scienza».
Tindemans assicura che i legami della città con l'Europa centro-orientale avranno un peso. «Tutti questi aspetti saranno presi in considerazione: come puoi veramente beneficiare dalle relazioni internazionali della città e della regione. Come puoi attrarre persone dalle regioni che, finora, non sono state molto rappresentate all'Esof. E questo è il caso delle persone provenienti dall'Europa centrale e orientale: finora avevano avuto difficoltà a raggiungere Esof, per una questione di costi, distanze, abitudine. È un fattore di cui terremo conto».
Per colpire l’ospite si è puntato su un programma ad effetto. «Nel passaggio a Trieste abbiamo voluto farlo sognare - racconta Ferrante -. Ci ha aiutato la giornata stupenda». Il terzetto è andato in visita all'Ictp, all'Icgeb e all'Area di ricerca, dove Tindemans ha toccato con mano l'internazionalità della comunità scientifica locale. «Poi l'abbiamo portato in Porto vecchio, dove ha potuto immaginare come sarebbe l'evento se si svolgesse tra il Magazzino 26 e la Centrale idrodinamica». Prima di pranzo il segretario è stato ricevuto dal sindaco Roberto Dipiazza. Poi, in un ristorante di Barcola, si è confrontato con Torrenti e gli esponenti del mondo scientifico cittadino. «Credo sia ripartito soddisfatto, siamo riusciti a illustrare tutto il potenziale della città», conclude il project manager.
Nelle settimane scorse Tindemans era stato contattato dalla presidente Debora Serracchiani, che pochi giorni fa ha inviato al ministro degli Esteri Angelino Alfano una lettera dedicata all'importanza della scommessa di Trieste: «L'Euroscience Open Forum 2020 - scrive - è un'iniziativa che può essere inserita ed implementata nell'ambito dell'Accordo di programma per la valorizzazione del sistema scientifico e dell'innovazione del Fvg. La proposta è in perfetta sintonia con le politiche d'integrazione con i Paesi dell'Europa centro orientale che il Fvg, attraverso il suo capoluogo, svolge attivamente da decenni».
Ora non resta che lavorare a fondo sul dossier, spiegano gli organizzatori. La candidatura olandese, seppur diversa da quella triestina, è molto forte e il comitato non si troverà di fronte a una scelta facile. Scelta che non verrà svelata subito dopo l’appuntamento del 29 giugno. La commissione avrà infatti la facoltà di prendere un po' di tempo per fare ulteriori domande. Per sapere se sarà la Capitale europea della Scienza del 2020, quindi, Trieste dovrà aspettare probabilmente fino alla metà di luglio.
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