Trieste "città della bellezza": al top in Italia per estetiste e parrucchieri

Non solo “culla della Barcolana” e “capitale del caffè”. Trieste può fregiarsi a pieno diritto anche di un altro titolo: quello di “città della bellezza”. Il territorio infatti conta un numero di centri estetici e saloni di parrucchieri ben superiore alla media italiana. In città, infatti, esiste un’impresa del settore wellness e beauty ogni 440 abitanti, mentre nel resto d'Italia il rapporto è di una ogni 600 residenti. E ben più alta della media italiana è pure la concentrazione di ditte specializzate nell'impiantistica: una ogni 134 residenti.
La provincia di Trieste, insomma, in certi settori è “regina” dell'artigianato. A fine 2016 l’ultimo rilevamento contava ben 4.433 imprese artigiane. «Il comparto a Trieste dà lavoro a 10mila dipendenti, con una media di 2,5 addetti per impresa, - specifica Dario Bruni, presidente provinciale di Confartigianato - ai quali vanno aggiunti i 4.433 titolari oltre ad un altro migliaio di persone tra soci e collaboratori familiari». Le imprese a conduzione familiare sono ben mille. Un dato che fotografa meglio di tanti altri il reale tessuto dell'artigianato a Trieste, caratterizzato molto spesso da attività che passano di padre in figlio.
«L’artigianato nella provincia di Trieste registra una certa stabilità - valuta Bruni -. Le criticità maggiori interessano il segmento dei trasposti e quello dell'edilizia. Sembra invece non risentire della crisi il settore dei servizi dedicati al benessere della persona che da sempre nella nostra provincia registra numeri importanti, con un rapporto numerico rispetto ai residenti superiore ad altre realtà italiane, e in continua crescita».
Acconciatori, estetiste, massaggiatrici, insomma, vanno alla grande. Ad scommettere sul settore del benessere in questo momento a Trieste sono 523 imprenditori artigiani, con 31 nuove attività nel 2016 a fronte di 28 chiusure. Imprenditori che non sembrano subire più di tanto nemmeno la concorrenza dei saloni gestiti da cittadini di origine cinese: la loro politica dei prezzi stracciati non ha inciso negativamente sui professionisti locali. A farne le spese, invece, sono ora le sartorie (78 quelle registrate nella nostra provincia), eccezion fatta, naturalmente, per quelle di livello molto alto. Regge anche l’attività dei calzolai: se ne contano attualmente 40. Nessun tracollo, ma anzi una netta ripresa, per le carrozzerie e autofficine che, lo scorso anno, hanno registrato 11 nuove attività, che hanno portato a quota 254 il numero complessivo degli operatori. Elevati anche i numeri di panetterie e pasticcerie: in provincia ne esistono in tutto 76 con 6 new entry nel 2016 a fronte delle 2 cessazioni.
Ma quali sono le figure professionali più ricercate nel mondo dell'artigianato triestino? «Sicuramente proprio i panettieri e i pasticceri - specifica Enrico Eva, direttore di Confartigianato Trieste -. E poi ancora ascensoristi con qualifica, serramentisti e acconciatori con qualifica. La parte formativa e lo studio servono - aggiunge - ma la gavetta resta il fulcro del percorso, la professionalità la dà l'impresa».
Il percorso di un artigiano parte da una vocazione manuale alla quale però, negli anni, si è affiancata la necessità di nozioni in ambito burocratico e amministrativo. «L'impresa artigiana - osserva Bruni - fa il salto di qualità quando, ad esempio, il padre ha la manualità e a lui si affiancano la moglie o la figlia che gestiscono la parte finanziaria, amministrativa: una struttura simile è vincente».
Tornando alla “radiografia” delle singole attività, vanno segnalate le difficoltà delle imprese edili, attualmente 231sono 231: il 2016 ha registrato 19 cessioni e 12 iscrizioni all'Albo dell'Artigianato. La crisi del mattone, la concorrenza non sempre leale, la scomparsa negli anni anche di imprese storiche hanno inciso in maniera drastica sul comparto. E la concorrenza sleale ha pesato non poco anche sul dimezzamento delle ditte triestine attive nel settore del trasporto conto terzi: nel 2004 erano 290 mentre ora ne sono sopravvissute appena 138.
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