Trieste, cinquanta minuti in coda allo sportello del Cup per prenotare un prelievo

Assembramenti e nervosismo al Maggiore
Lasorte Trieste 10/08/18 - Ospedale Maggiore
Lasorte Trieste 10/08/18 - Ospedale Maggiore

TRIESTE Non solo le liste d’attesa che si allungano a causa dell’emergenza in atto e le visite, magari già prenotate da tempo, spostate ai mesi successivi. A complicare ulteriormente la vita di molti cittadini si aggiunge anche l’impossibilità di prenotare alcune tipologie di esami al telefono o in farmacia. Con il risultato di costringere molti a mettersi fisicamente in coda al Cup, rischiando anche assembramenti, poco raccomandabili di questi tempi.

Capita di dover fare questa trafila, ad esempio, per prenotare un semplice esame del sangue per una sospetta celiachia. Inutile insistere con il numero unico per la sanità regionale: dopo una paziente attesa di svariati minuti, l’operatore informa dell’impossibilità di effettuare la prenotazione al telefono, consigliando di rivolgersi a una delle farmacie convenzionate con il Cup. Ma anche lì il discorso non cambia: niente da fare, l’unica soluzione è recarsi fisicamente allo sportello. Quindi via verso l’ospedale Maggiore dove, muniti di mascherina e gel sanificante, si viene accolti dall’eliminacode: 25 numeri davanti al proprio e un’attesa stimata in circa trenta minuti.

Meglio sedersi e aspettare il proprio turno, dunque. Ma anche questa si rivela un’operazione complicata. A causa dei distanziamenti, infatti, molte delle sedie presenti devono rimanere libere. Le altre, peraltro giustamente, sono già tutte occupate dalle persone più anziane o da chi ha problemi di deambulazione. L’attesa è particolarmente spiacevole anche perché le persone in piedi si trovano a stare poco distanti l’una dall’altra. E la stanza, oltre che piena di gente, è pure scarsamente aerata. Con il passare dei minuti, quindi, sale il nervosismo e succede che qualcuno alzi la voce e inizi a sbraitare contro un sistema sanitario considerato poco efficiente.

I numeri corrono veloci eppure, tra attesa del proprio turno e prenotazione degli esami necessari, se ne vanno alla fine 50 minuti. Gli impiegati allo sportello sono comunque rapidi, un po’ meno i tempi per poter usufruire della visita in questione: il primo appuntamento disponibile, infatti, è a maggio. —

l.d.
 

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