Trieste, cinghiali e burocrazia tengono “in ostaggio” i piccoli della scuola Tomizza
TRIESTE Hanno la fortuna di avere attorno alla loro scuola non un semplice giardino, ma un vero e proprio parco. Eppure i bambini della scuola Tomizza di via Commerciale, una quarantina in tutto, non ci possono né giocare né correre durante la ricreazione. Colpa dei tanti cinghiali che circolano abitualmente negli 11mila metri quadrati di area verde mettendo a rischio la loro sicurezza e spingendo di conseguenza le maestre a tenere i piccoli in classe. «I primi cinghiali sono comparsi nel settembre 2016 - spiega Enka Todorchevska, mamma e presidente del comitato dei genitori -. Per molto tempo il parco è rimasto del tutto privo di recinzioni, installate solo di recente dal Comune. Peccato che siano state forzate nel giro di pochi giorni».
Proprio contro la rete di sicurezza si concentra ora la rabbia dei genitori. Realizzata con un intervento della ditta Global Service che lavora con il Comune (che ha stanziato circa 50 mila euro per il rifacimento del recinto, come dichiarato alla stampa dal capogruppo della Lega Paolo Polidori ndr), la recinzione non appare né robusta né fissata al muro perimetrale, e permette quindi il passaggio ai cinghiali, che amano rintanarsi sotto i vicini cespugli, scelti come zone di riposo, sosta o riproduzione per questi mammiferi.
«La rete non ci sembra adeguata - racconta Valentina Pian -. Dispiace che, a causa di questo, i bambini non possono uscire dalle classi e non possono vivere questo splendido parco. Anche perchè nelle aule che hanno le finestre esposte ad ovest c’è un caldo soffocante, soprattutto il pomeriggio. L’anno scorso - prosegue Pian - sono stati abbattuti cinque cinghiali all’interno del parco. Qualche tempo fa il sindaco è venuto a scuola e ha detto a mia figlia che avrebbe risolto il problema. Invece non è successo niente e lei mi chiede sempre quando potranno uscire di nuovo in giardino». Un’altra mamma Albana Xhomaqi pensa che «il lavoro non sia stato fatto bene». Dello stesso avviso Paola Travan. «Una scuola materna deve avere per legge uno spazio aperto dove poter far giocare i bambini».
I genitori hanno così fatto partire una raccolta firme, per sollecitare le autorità a risolvere una volta per tutte il problema che, da due settimane, blocca le uscite in giardino dei piccoli. Cercata più volte al telefono, la preside Tiziana Farci non ha voluto rilasciato alcuna dichiarazione, anche perchè impegnata nei consigli di classe, e non ha autorizzato le altre maestre a parlare a nome della scuola.
La Stazione Forestale di Trieste, da anni impegnata nella divulgazione sul comportamento da tenere nei confronti dei cinghiali, ha compilato una relazione sui lavori eseguiti ma non è stato possibile ottenere il documento; le indiscrezioni parlano di necessarie modifiche di rinforzo alla recinzione. Elisa Lodi, assessore ai Lavori Pubblici, commenta così: «Le reti che abbiamo sistemato erano necessarie ma sono provvisorie. Assieme alla Commissione Paesaggistica (a cui spetta il parere definitivo ndr) sistemeremo tutto e spero di riuscire a farlo in estate». Per poter giocare nuovamente in giardino, insomma, i bambini dovranno attendere settembre. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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