Trieste, Centro congressi ancora da ultimare. E parte la caccia ad altri 1,8 milioni

TRIESTE Gli scienziati se ne sono andati da un pezzo, ormai quasi due settimane fa. Il nuovo Centro congressi in Porto vecchio da novemila metri quadrati, dopo Esof, si presenta ora completamente vuoto. Ci sono gli impianti da centinaia e centinaia di migliaia di euro. Ma non ci sono arredi, che sono da acquistare, e il pavimento è ancora in parte al grezzo. I lavori, evidentemente, non sono ancora finiti. Lo testimonia l’oltre milione e mezzo - tra 1,5 e 1,8 milioni di euro - che Trieste Convention Center, l’ente che gestirà per 20 anni il nuovo polo congressuale, dovrà reperire.
La cifra l’ha palesata ieri il presidente del Cda della società, il commercialista Paolo Marchesi, durante un sopralluogo congiunto della Seconda e della Sesta commissione del Consiglio comunale. Chi tirerà fuori il denaro? È una delle incognite che al momento resta senza risposta, per questa struttura nata in un periodo non facile, per cui si attende adesso un business plan chiaro ed esaustivo, che spieghi come Tcc potrà ripartire dopo Esof e in che modo verrà ritarata la gestione all’epoca del Covid.
Ma i soldi sono, appunto, il primo tassello da risolvere. Se ne parlerà nel Consiglio d’amministrazione di fine mese, quando lo stesso Marchesi - stando a quanto è dato sapere - presenterà ai consiglieri un ventaglio di tre ipotesi, per ora top secret, di cui verranno poi informati anche i 63 soci. In questo “mare magnum” c’è anche Generali, che è disposta a partecipare al finanziamento, previa però valutazione di un piano con Tcc. Bisogna ricordare che finora la struttura è stata realizzata con un project financing di quasi 15 milioni: un terzo di capitale è venuto dal Comune, che ha finanziato l’operazione con 5,8 milioni, mentre il resto sono fondi di Tcc, reperiti tra soci e mutui.
Due sono state le varianti nel corso dei 15 mesi di lavoro, approvate per consentire un aumento complessivo di quasi quattro milioni, di cui 880 mila euro del Comune. Soldi, tanti, sottolineano i consiglieri, ma il responsabile dei lavori e project manager del progetto, Uberto Fortuna Drossi, assicura quanto siano importanti i materiali usati e ne ricorda peraltro la grande quantità, vista l’estensione del sito.
A grandi linee è Paco Ferrante, direttore lavori, coordinatore dei progettisti e della sicurezza, che elenca i lavori ancora da fare in due mesi scarsi. È necessario migliorare ai più alti livelli gli impianti di tutto il centro congressi: almeno 500 mila euro. Altri 400 mila verranno spesi per la parte edile. Per palchi e arredi interni sono previsti più o meno ulteriori 700 mila euro.
Della quasi totalità degli impianti si è occupata la Monticolo&Foti, che adesso sta eseguendo anche tarature e monitoraggi. Precisazione: le sedie dell’auditorium saranno poltroncine particolari, fissate su quattro punti ma rimovibili.
Tra gli interventi, illustra Stefania Musco, ingegnere edile specializzata in beni architettonici e del paesaggio, socia e “technical manager” di Tcc, con un ruolo di referente e coordinamento tecnico interno alla società, «si sta anche valutando di mettere dei pannelli in alluminio all’entrata, il front office, per rendere più agevole da evento in evento l’applicazione e la rimozione delle affissioni al muro. Verrà eseguita anche una resinatura dei pavimenti ancora al grezzo».
Intanto, afferma Cristiana Cambissa Fiandra di The Office, socio di Tcc che si occupa di promozione e gestione operativa di Tcc, si stanno raccogliendo le adesioni dei futuri clienti. Quattro sono gli eventi che potrebbero svolgersi tra novembre e dicembre, ma si attende conferma. Tre sono invece i convegni già confermati per il prossimo anno: «Probabili sono poi due congressi medici da mille persone nel 2021, un evento enogastronomico a marzo e un altro da mille persone nel 2022. E sono state attivate convenzioni con Sissa e Università per ospitare i loro grandi eventi».—
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