Trieste, censura e due giornate di stop per la frase choc del leghista Calligaris

Doppia sanzione proposta dall’Ufficio di presidenza nei confronti del leghista. Ora la parola all’aula
Un momento del blitz di Casa Pound il 4 agosto in Consiglio regionale
Un momento del blitz di Casa Pound il 4 agosto in Consiglio regionale

TRIESTE Provvedimento di censura con due giorni di sospensione dai lavori. È una sanzione che non ha precedenti nella storia della Regione quella proposta dal presidente dell’assemblea legislativa Piero Mauro Zanin per il consigliere isontino della Lega Antonio Calligaris, «reo di affermazioni ritenute ingiustificabili e inaccettabili, a maggior ragione da parte di un rappresentante istituzionale».

Il consigliere leghista Fvg Calligaris in aula: "Io ai migranti sparerei tranquillamente"


Ormai nota la frase incriminata: «Io sono uno di quelli che gli sparerebbe a quella gente lì. Tranquillamente». Il riferimento era ai migranti della rotta balcanica. Parole pronunciate martedì scorso nel tentativo di “fronteggiare” i militanti di CasaPound durante il loro blitz in Consiglio regionale attuato per protestare contro la linea della maggioranza di centrodestra sull’immigrazione, giudicata troppo morbida.

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Ora toccherà al Consiglio regionale esprimersi sulla proposta di sanzione. Calligaris potrà prendere la parola e ribadire il proprio rammarico (il consigliere si era scusato già nella giornata di martedì). Poi si passerà subito alla votazione, con maggioranza semplice, ma non sembrano esserci dubbi sull’accoglimento anche in considerazione dell’adesione trasversale emersa ieri nella riunione dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, convocato per analizzare i fatti della scorsa settimana. La richiesta di sanzione si fonda sul comma 6 dell’articolo 63 del regolamento interno.

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«È la prima volta che un Consiglio regionale del Fvg si ritrova a dovere assumere un simile provvedimento che ritengo doveroso quanto proporzionato – ha rimarcato ieri Zanin –. A fronte di un massimo di cinque giornate di stop applicabili nell’ambito di un regolamento comunque molto generico, vanno considerate come attenuanti le scuse immediate e il comportamento precedente di Calligaris, che era sempre stato appropriato, oltre all’evidente stato di alterazione emotiva e di pressione psicologica che ha contraddistinto gli attimi durante i quali sono state pronunciate le sue parole».

Trieste, la frase choc del consigliere leghista Calligaris: «Io, ai migranti, sparerei...»


Nel corso della riunione Emanuele Zanon (Progetto Fvg) e Simone Polesello (Lega) hanno pienamente condiviso la riflessione di Zanin, mentre gli esponenti del Partito democratico Francesco Russo e Cristiano Shaurli hanno chiesto di aumentare i giorni di sospensione per dare un segnale forte all’opinione pubblica.

«L’ufficio di Presidenza convocato d’urgenza su richiesta del Pd, ha assunto una decisione senza precedenti – ha poi commentato Shaurli a conclusione dei lavori – ovvero la censura e la sospensione di Calligaris che si era macchiato in aula delle aberranti parole “io gli sparerei tranquillamente” riferendosi ai migranti. Ringrazio il presidente Zanin e i colleghi, perché non si sono nascosti dietro regolamenti o distinguo». Ci saremmo aspettati le dimissioni – ha precisato l’esponente dem –, però su questo non può intervenire l’Ufficio di presidenza ma solo il senso di responsabilità di chi fa politica e ricopre ruoli istituzionali. Credo non ci possano essere giustificazioni e vada dato il massimo della sospensione possibile. Inoltre ho già detto a Zanin che, vista la gravità delle parole di Calligaris, sul versante giudiziario e in particolare sull’attivazione della Legge Mancino (che punisce frasi o gesti che possano incitare alla discriminazione ndr), saranno altri a valutare».

Infine, nella riunione è stata condivisa la necessità di stigmatizzare l’atteggiamento del consigliere Furio Honsell (Gruppo misto), sempre durante lo stop forzato della seduta di martedì scorso, nei confronti dell’assessore Pierpaolo Roberti. L’esponente della giunta era stato accusato dall’ex sindaco di Udine di essere a conoscenza dell’incursione di CasaPound . —




 

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