Trieste capitale dell’oro nero: record dell’oleodotto Siot
TRIESTE. Il 13 aprile di cinquant'anni fa la prima petroliera, la Daphnelle, approdava al Terminale Marino della Siot. Nel 2016, alle soglie del mezzo secolo di attività, l'oleodotto gestito dal gruppo Tal ha gestito l'attracco di 500 navi, per un totale di 41,3 milioni di tonnellate di greggio scaricato, siglando il record storico di greggio trasportato in un anno (nel complesso 41,4 milioni di tonnellate). Dati che rendono Trieste il primo porto del Mediterraneo per il petrolio, come ha sottolineato più volte il presidente dell'Autorità di sistema portuale adriatica Zeno D'Agostino. Ieri mattina Tal-Siot ha festeggiato l'anniversario assieme all'Ap, alla Capitaneria di Porto e all'università di Trieste.
Per l'occasione il presidente del gruppo Tal Alessio Lilli ha presentato i dati dell'azienda: «Con un fatturato di 86,7 milioni di euro, il Gruppo è il principale terminalista del porto di Trieste con oltre il 70% dei traffici, ed è una importante risorsa economica per città e regione. La società italiana del gruppo ha 117 dipendenti e gli investimenti annui sul territorio ammontano a 31 milioni, affidati a circa 500 aziende d'indotto».
A questi si aggiungono un costo energetico di 28,9 milioni e tasse portuali per 6,8 milioni di euro. Lilli ha sottolineato come l'operato del gruppo abbia una ripercussione positiva in termini ambientali: «I 41 milioni di tonnellate di greggio passate dall'oleodotto - ha detto - comportano 41mila treni in meno sulle ferrovie e circa 5mila autobotti al giorno tolte dalle strade».
Assieme a Lilli hanno partecipato alla conferenza anche il presidente d'Agostino, il comandante della Capitaneria Luca Sancilio e il rettore Maurizio Fermeglia. D'Agostino ha dichiarato: «La prospettiva di lungo periodo adottata da chi creò l'oleodotto transalpino, consentendo lo sviluppo industriale della Baviera, è quello che dobbiamo avere oggi per fare crescere il porto. Oggi il porto di Trieste sta vivendo un momento bellissimo, in cui istituzioni e imprese vanno d'amore e d'accordo, e il punto di vista di quelle persone penso sia simile a quello che abbiamo noi ora». Il comandante Sancilio ha sottolineato l'importanza della collaborazione tra Siot e Guardia costiera per la sicurezza ambientale e della navigazione. A proposito di sicurezza, Lilli ha ricordato l'attentato del 1972: «Oggi abbiamo la migliore struttura di prevenzione possibile da attacchi terroristici».
L'assalto di Settembre nero «fu un evento dal quale abbiamo imparato tantissimo», ha aggiunto, specificando che oggi il dispositivo di protezione attorno all'intera struttura è «curato con tutte le forze dell'ordine e con la Prefettura».
Lilli e Fermeglia hanno parlato poi degli accordi siglati dalla società con l'ateneo, che prevedono delle borse di studio per stage in Germania nelle sedi di Tal.
Iniziativa analoga è stata presa dal gruppo attraverso un accordo con l'Accademia dell'istituto Nautico di Trieste. In 50 anni i 753 chilometri dell'oleodotto hanno trasportato 1,4 miliardi di tonnellate di greggio, pari al consumo di petrolio di cinque anni di tutta l'Unione europea o al consumo italiano di 20 anni. Le navi approdate sono circa 20mila. Oggi l'oleodotto gestito da Tal-Siot copre il 90% del fabbisogno energetico dell'Austria, il 40% della Germania (il 100% di quello della Baviera) e il 50% della Repubblica Ceca. «L'oleodotto ha permesso nel secondo dopoguerra alla Baviera di industrializzarsi e di diventare il cuore dell'economia europea - ha precisato Lilli -. Senza quell'idea di oltre mezzo secolo fa sarebbe ancora una regione agricola». La storia dell'oleodotto sarà celebrata in un convegno che si terrà al Ridotto del Verdi il 27 aprile prossimo. Il titolo è "Friuli Venezia Giulia, Austria e Germania: energia per la crescita. Il ruolo di economia e finanza nell'integrazione europea". Nel pomeriggio di ieri il sindaco di Trieste ha inaugurato in piazza Unità un'installazione simbolica sul ruolo di Tal in Europa.
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