Trieste capitale della scienza Lanciata l’eurocandidatura

La Fit propone la città per il 2020 scommettendo forte su Porto vecchio Centinaia di migliaia i potenziali visitatori. Scatta il pressing delle istituzioni

Trieste, forte dei suoi molteplici istituti di ricerca, punta in alto e si candida a capitale europea delle scienza nel 2020. La Fit, la Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze presieduta dall'ex direttore della Sissa Stefano Fantoni, ha presentato domanda ufficiale. La candidatura è stata sottoposta alla commissione dell'Esof, Euroscience open forum, l'evento biennale che l'anno prossimo andrà in scena a Tolosa. E che nel 2020, stando agli auspici, potrebbe approdare in Porto Vecchio. I numeri promettono bene. Si parla di oltre 4 mila delegati e centinaia di migliaia di potenziali visitatori.

La sortita ha incassato il sostegno del ministero dell'Università e della Ricerca, della Regione Friuli Venezia Giulia e del Comune di Trieste. Tra i “supporter”, oltre all'Iniziativa centro-europea (Ince), i principali enti del variegato mondo scientifico triestino.

Lasorte Trieste 12/04/11 - Porto Vecchio
Lasorte Trieste 12/04/11 - Porto Vecchio

L'annuncio è stato dato ieri in anteprima dalla presidente del Rotary triestino Cristina Pedicchio durante la conviviale del club dedicata allo sviluppo turistico della città. «Sembra ci siano delle importanti città dell'Europa centro-orientale in ballo - ha commentato Pedicchio - incrociamo le dita». Un progetto di largo respiro, come ha spiegato Fantoni. «Come Fit abbiamo fatto questo passo perché va nella direzione del nostro obiettivo - ha rilevato - ovvero la costituzione di un grande “Science center europeo” che dialoghi con i maggiori centri del continente e richiami visitatori da tutta questa area geografica. Un sogno che ora trova potenziale collocazione in Porto vecchio. Quale città più di questa merita il titolo di "capitale della scienza"? Nessuna». Anche perché, ha fatto notare, «Trieste ha dato molto alla scienza. L'Esof 2020 darebbe una bella spinta alla ripresa di Porto vecchio e sarebbe un bel ringraziamento da parte della comunità scientifica».

La proposta di progetto, realizzata dalla Fit in collaborazione con lo Studio Ferrante, è stata presentata in tempo utile e sarà quindi certamente vagliata dalla commissione preposta. Il luogo individuato per la manifestazione dell'Esof, un festival della durata di una settimana, è l'area del Porto Vecchio compresa fra il Magazzino 26, la centrale idrodinamica, la sottostazione elettrica e i magazzini 27 e 28. «Questo sarebbe un bel modo per portare la città a darsi degli obiettivi da raggiungere entro il 2020 per rivitalizzare l'area, oltre che una importante vetrina internazionale per il Porto Vecchio», ha rimarcato l'ingegner Pierpaolo Ferrante. Il motto proposto è "Science for future jobs", ovvero scienza per futuri posti di lavoro.

L'anno scorso il titolo di capitale europea della scienza è andato a Manchester, dove la settimana di Esof ha riscosso un grande successo, ma prima ancora ha toccato molte altre mete, da Copenhagen a Torino, dov'è approdato nel 2010. L'anno prossimo la sede prescelta sarà appunto Tolosa, che si sta preparando al grande evento.

La notizia, come detto, è emersa al termine della conviviale del Rotary all'hotel Greif di Barcola, durante la quale si è parlato del futuro del turismo a Trieste. La relatrice Serena Cividin, imprenditrice in campo turistico, ha preso in analisi le possibili leve di svolta che la città ha a disposizione. Tra queste ha elencato proprio il rapporto peculiare della città con le istituzioni scientifiche. (g.s.)

 

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