Trieste capitale del caffè sbarca all’Expo

Firmato a Milano l’accordo. Nell’area di oltre 4mila metri quadri affidata alla Illy sono attesi 4 milioni di visitatori
Di Gianpaolo Sarti

Un chicco, una tazzina, un mondo. La città dei “capi in bi” torna a scommettere sul caffè, sbarcando all’Expo. Firmato ieri a Milano il protocollo d’intesa tra il Commissario Unico del governo per la rassegna internazionale, Giuseppe Sala, il presidente e Ceo di illycaffè Andrea Illy, la presidente della Regione Debora Serracchiani, il sindaco Roberto Cosolini e il presidente della Camera di Commercio Antonio Paoletti. Un accordo che ha visto la presenza anche del ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina, pensato per divulgare e valorizzare il prodotto, in chiave economica, sociale, della sostenibilità e, naturalmente, del piacere.

È con l’etichetta “Trieste Capitale del Caffè” che il capoluogo si ritaglierà un ruolo da protagonista negli scambi commerciali nella vetrina dell’Esposizione universale. La firma del documento, ieri, all’Expo Gate nel corso di un evento nel quale sono stati presentati i contenuti del “Cluster”, un’area di oltre 4 mila metri quadrati curata dalla multinazionale triestina per ripercorrere, passo dopo passo, il percorso dal chicco alla tazzina. Una rassegna che guarda anche alla storia e alle tradizioni dei coltivatori e dei loro Paesi, ma anche all’universo artistico e cultuale che ruota attorno al settore. L’area sarà animata dalla mostra del fotografo brasiliano Sebastiao Salgado con una serie di scatti che raccontano il viaggio nei quattro angoli del pianeta del chicco più gustato in assoluto. L’architettura del Cluster, progettata a tema, si ispira alle immense piantagioni che si distendono lungo i margini delle foreste tropicali in Africa e in America Centrale. Un “Coffee Cluster”, invece, guiderà i visitatori attraverso un percorso espositivo “dalla terra alla tazzina”, con cinque pit-stop principali: le serre con le piante, il trasporto, la torrefazione, il bar e la zona ristoro. Obiettivo dichiarato da Illy: almeno quattro milioni di “ospiti”. E ancora, tra settembre e ottobre, Expo ospiterà il primo Global Coffee Forum a cui saranno presenti una quarantina di Paesi: «Stiamo lavorando alla più grande celebrazione del caffè mai fatta nella storia» ha spiegato Illy. Nell’occasione si punta a una “Carta del caffè”, una sorta di protocollo di Kyoto del settore.

«Trieste non è solo la porta d’accesso del caffè in Italia, ma anche luogo di innovazione e ricerca», ha affermato la presidente Serracchiani. «Expo 2015 diventa una reale opportunità per la città e per tutta la regione e Trieste capitale del caffè è una realtà composta da una filiera che parte dalla ricerca e arriva alla produzione di una cultura che ha una tradizione centenaria – ha osservato ancora la governatrice – nonché l’espressione di un appuntamento fieristico mondiale che unisce tutti i professionisti». Quindi per la città e il Friuli Venezia Giulia «un’occasione da non perdere», ha ribadito la presidente.

Soddisfatto il sindaco Cosolini. «Trieste è l’unico luogo che integra tutta la filiera dall’arrivo della materia prima fino al prodotto finito e anzi va oltre arrivando ad una vera e propria esperienza culturale che ci parla d’Europa». Il primo cittadino ha portato i numeri: il 30% del caffè importato in Italia arriva nel porto del capoluogo, città che coinvolge 45 imprese nelle diverse fasi del ciclo per un totale di 1000 addetti e 500 milioni di fatturato. Non a caso, proprio in occasione dell’Expo, anche Trieste farà la sua parte con un evento al salone degli Incanti a partire dalla prossima estate. Anche in questo caso un focus ideato per raccontare il ciclo del caffè, dalla pianta fino al consumo in tazzina. Dal canto suo il presidente della Camera di Commercio, Antonio Paoletti, ha rilevato l’importanza di “TriesteEspresso Expo”, la più importante fiera sull’intera filiera dell’industria dell’espresso, a cadenza biennale, che fa approdare nel capoluogo 200 espositori da 80 Paesi.

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