Trieste, Camber festeggia il compleanno ma l’ex sindaco non è tra gli ospiti
TRIESTE Se trama c’è stata, non s’è vista. La festa per il genetliaco del senatore Giulio Camber, che secondo diversi attori della politica triestina era un potenziale punto di svolta nella campagna verso le comunali del 2016, si è rivelata nient’altro che un quieto compleanno in un’azienda agricola di Monrupino.Le voci che davano l’ex sindaco Roberto Dipiazza tra i partecipanti, a cementare una prossima candidatura, sono state smentite. «Noo, annunci del genere si fanno a Natale, sotto le feste, non ai compleanni», commenta uno degli invitati.
Secondo Alessia Rosolen di Un’Altra Trieste Camber starebbe tessendo un’alleanza formata dalla sola triade Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord a sostegno di Dipiazza. Un’ipotesi che lascerebbe fuori, oltre ai bandelliani, anche la Trieste popolare di Paolo Rovis, rea di annoverare tra le sue fila l’apostata forzista Roberto Antonione.
Per non parlare di un altro nome rilevante del panorama triestino: Roberto Menia, il braccio destrissimo finiano, intento a costruire una formazione identitaria e tradizionale alternativa alla Lega. Di questo caleidoscopio di “Roberti” alla festa camberiana non si vede traccia, e chi vaticina svolte resta deluso. Ciò non significa che i lavori non siano in corso, semplicemente non si vedono: si conferma ancora una volta la nota predilezione del festeggiato per la discrezione.
Veniamo al party. Luogo: azienda agricola Skabar-Gomizelj a Monrupino. Giorno: la serata nebbiosa di lunedì 9 novembre. Alla stampa che, un po’ cafona, si imbuca alla festa senza invito nella speranza di prenderlo in castagna, il senatore regala un’accoglienza cortesissima e sorniona. Quanti anni compie? «Troppi», si schermisce. L’atmosfera è casalinga, il menù a base di affettati, pasticcio e dolce, innaffiati da abbondanti scorte di vino.
La gente chiacchiera qua e là, fuma sigarette o sigari sotto al portico, propone brindisi. Camber saltella premuroso da un capannello di ospiti all’altro, entrando e uscendo dalle cucine per assicurarsi che non si esauriscano i rifornimenti. La distanza dall’immaginario berlusconiano, algide silfidi siliconate e “Pa pa l’americano”, è siderale. A quanto pare a Trieste anche uno tra gli uomini più temuti o rispettati in città festeggia il compleanno tra gli amici sul Carso. Guardandosi attorno si vede chi ci si aspetta di vedere.
Detto dell’assenza del grande atteso, Dipiazza, dalla lista degli ospiti non spuntano grandi sorprese. La parlamentare di Forza Italia Sandra Savino sta seduta in un angolo a pensare ai fatti suoi, con indosso una tenuta sportiva jeans e maglia scura, i capelli raccolti. Non può mancare ovviamente il fratello del senatore, l’elegante consigliere comunale Piero Camber. Oltre a lui ci sono anche altri membri della vecchia pattuglia pidiellina in consiglio regionale: si avvistano Maurizio Bucci e Piero Tononi, entrambi in tenuta informale.Il primo sta lasciando la festa, il secondo è intento a confabulare fitto fitto con qualcuno a un tavolo.
Sono presenti anche i capigruppo della duplice presenza forzista in consiglio comunale: il portavoce di Forza Italia Everest Bertoli, in giacca beige, e quello del Popolo della libertà Lorenzo Giorgi, giacca blu carta da zucchero. Dopo un po’ arriva anche Marina Monassi, ex guida dell’Autorità portuale triestina, storicamente vicina al senatore.
«Una volta queste feste si facevano in un’osmiza in centro a Monrupino, poi i proprietari hanno acquisito questo posto e Giulio li ha seguiti qui», racconta uno degli ospiti. S’è fatto tardi, gli ospiti iniziano a scemare. Camber esce sul portico avvolto da una nebbia leggera e si accende un sigaro. Conversa volentieri, ma di commenti sulle prossime elezioni comunali preferisce non farne. I nati sotto il segno dello Scorpione, si sa, son gente un tantino riservata.
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