Trieste, caloriferi a singhiozzo. Bimbi con le felpe all’asilo

Alcuni istituti comunali hanno avuto problemi con l’accensione anticipata. Le maestre hanno fatto indossare maglioni ai piccoli
Bambini giocano all’interno di un asilo
Bambini giocano all’interno di un asilo

TRIESTE Freddo invernale arrivato con largo anticipo. Le scuole d'infanzia comunali sono corse subito ai ripari, come del resto tutti gli edifici che hanno il riscaldamento centralizzato, chiedendo un’accensione anticipata rispetto al 15 ottobre, quando i termosifoni potranno sprigionare calore a pieno regime.

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La durata dell’accensione al momento è però di solo sette ore. Tanto che alcune scuole ne hanno risentito, e in esse i bambini hanno indossato le felpe su invito delle maestre.

Su circa trenta scuole comunali, alcune hanno avuto dei problemi. Alla materna “Mille bimbi” di San Luigi, ad esempio, le maestre, riporta qualche mamma, hanno chiesto ai genitori di lasciare la felpa in classe, perché di prima mattina il riscaldamento ancora non era attivo. Ma più tardi il personale scolastico ha avvertito che tutto andava bene.

«Il riscaldamento funziona e non funziona», dice invece la bidella de “L'Arcobaleno”. Per il momento nessuna segnalazione è pervenuta all'assessore all'Educazione Angela Brandi, la quale riferisce che «tutte le accensioni sono avvenute regolarmente, dopo le richieste pervenute dalle scuole. I caloriferi rimarranno aperti come prescritto dalla norma».

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Bumbaca Gorizia 10.09.2016 Fila per acquisto libri Antonini © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Un inghippo invece si è verificato, ma senza alcun allarmismo, alla scuola “Il tempo magico”, dove «c'è stato un problema tecnico», come ha spiegato il coordinatore Marco Cottignoli; lunedì gli addetti si sono recati per accendere i caloriferi, ma non hanno trovato le chiavi».

Facendo il giro delle classi, comunque, Cottignoli ha chiesto ai 150 bambini che frequentano la scuola se ci fossero problemi di freddo. Risposta negativa, nessuno di loro si è lamentato. «Si tratta di una procedura a volte un po’ più lenta, ma sono problemi tecnici che capitano», tranquillizza il coordinatore.

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Dall'Unione sindacale di base Maria Pellizzari precisa: «Sono a conoscenza del fatto che ci sono state alcune richieste anticipate di accensione del riscaldamento. Noi abbiamo ricevuto qualche segnalazione, ma stiamo verificando».

A soffrire di più il freddo sembrano invece le scuole statali, dove evidentemente sette ore di riscaldamento non sono bastate. «Da noi i caloriferi sono rimasti accesi dalle 7 alle 10.30 - dicono dalla scuola d'infanzia di Longera -. Abbiamo fatto mettere le felpe ai bambini. La merenda non la faremo in mensa, ma in classe perché lì fa troppo freddo».

Anche la maestra Maura Degrassi, della scuola dell'infanzia “Tomizza”, all’istituto comprensivo di via Commerciale, auspica un prolungamento dell’accensione: «Se aprissero un po’ i termosifoni - dice - sarebbe meglio, non si sta proprio bene».

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Alla scuola materna dell'istituto comprensivo “Iqbal Masih”, invece, il personale ha ricevuto lamentele da parte dei genitori, perché «a metà mattina si sono spenti i caloriferi, tanto che a ora di pranzo erano freddi. So che siamo autorizzati a chiedere di accendere il riscaldamento se la temperatura va sotto i 17 gradi».

Dove il freddo si fa sentire di più, ad Altura, la scuola d'infanzia dell'Istituto comprensivo “Giancarlo Roli” ha chiesto già lunedì l'accensione anticipata. «Dovevamo fare una richiesta scritta - dice la bidella - ma per fortuna oggi (ieri, ndr)li ho trovati aperti, sempre però per troppo poche ore».

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