Trieste, cade in piazza Ponterosso. La famiglia fa causa al Comune

Erano più o meno le cinque di pomeriggio dell’altra domenica. Le 17 del 17 aprile. A Ponterosso. Il giorno dopo il taglio del nastro della piazza rimessa a nuovo dopo 13 (sì, 13) mesi di cantieri....
Un'immagine di Ponterosso
Un'immagine di Ponterosso

TRIESTE Erano più o meno le cinque di pomeriggio dell’altra domenica. Le 17 del 17 aprile. A Ponterosso. Il giorno dopo il taglio del nastro della piazza rimessa a nuovo dopo 13 (sì, 13) mesi di cantieri.

È lì che un ragazzino di nove anni è inciampato malamente su uno degli antichi masegni riemersi dall’asfalto grazie a tale riqualificazione, uno di quelli da cui spuntano appena gli anelli di ferro che servivano ad agganciare le bancarelle e che ora, durante il cantiere, s’è cercato di addolcire, tenendo a mente che le Belle Arti vigilavano e vigilano su tutto ciò che di storico mostra la piazza.

L’intoppo si sarebbe potuto verificare anche altrove, forse, nei paraggi del gradino di un marciapiedi, ad esempio. E invece è successo lì. Tanto che - come è stato anche annunciato da Telequattro - adesso i genitori del ragazzino, cui è stato ingessato un polso domenica sera al Burlo, si preparano alla causa con il Comune, alla denuncia dell’ente in quanto proprietario della piazza e responsabile dei lavori.

L’imminenza della campagna elettorale presta il fianco alle strumentalizzazioni, in un senso come nell’altro. Resta ad ogni modo il fatto di cronaca, trascritto per inciso anche su un verbale della polizia locale, la cui attenzione è stata richiamata dal papà del ragazzino, e che ha constatato come sul posto sia giunta anche un’ambulanza del 118.

Era il pomeriggio delle finali di canoa polo, e in zona c’erano anche l’assessore allo Sport Edi Kraus e il sindaco Roberto Cosolini, richiamati a loro volta sul punto dell’incidente pedonale. «Ho telefonato l’altra mattina a casa del ragazzino - ha fatto sapere ieri pomeriggio Cosolini - e ho avuto una conversazione molto cordiale con il padre, il quale ovviamente è libero di valutare il da farsi. Un’eventuale causa? Non ne sono a conoscenza al momento, io ho chiamato solo per assicurarmi delle condizioni del ragazzino, non per sapere se la sua famiglia ha denunciato o denuncerà il Comune».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo