Trieste, boom di richieste per l’assegno antipovertà

Quattrocento domande arrivate nei primi due giorni. Code agli sportelli comunali. Famulari: «Ma il sistema regge bene»
La polizia tributaria ha scoperto 165mila euro nascosti in un'auto
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TRIESTE Quasi quattrocento persone nel giro di un paio di giorni. Tanti si sono messi in fila, in questi primi due giorni di avvio, nei quattro sportelli delle Uot cittadine e negli uffici di via Mazzini per chiedere l’assegno anti-povertà. La misura regionale varata dalla giunta Serracchiani è scattata giovedì scorso. Il boom di domande, gestite con i programmi messi a punto da Insiel, era in qualche modo atteso a Trieste, città in cui sempre più famiglie versano in condizioni di difficoltà economica. Fin dalle prime ore della mattinata del primo giorno si sono contati 150 cittadini in coda.

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«Devo dire che è andata bene - rileva l’assessore comunale al Welfare Laura Famulari - abbiamo registrato soltanto qualche intoppo informatico. Non parlerei di un assalto, ma certamente il numero è consistente». In molti si sono presentati con la modulistica già precompilata, altri invece sono stati assistiti dagli operatori. Ci si può rivolgere agli sportelli degli assistenti sociali anche questa mattina, così come pure il prossimo sabato dalle 9 alle 13, oltre naturalmente che nel corso di tutta la prossima settimana con orario 9-17. Gli uffici territoriali disponibili sono quelli di via Locchi, via Pascoli, via Moreri, via Roncheto e via Mazzini. Il modulo può essere scaricato online dal sito www.retecivica.trieste.it. «Anche oggi (ieri, ndr) tutto si è svolto abbastanza tranquillo, senza grossi problemi», conferma l’assessore.

Proroghe Isee per i contributi antipovertà

L’assegno anti-povertà, come noto, dà la possibilità di accedere a un contributo economico fino a 550 euro mensili. Fondi che vengono erogati con una condizione: l’adesione a un percorso concordato con il Comune, finalizzato a superare la situazione di bisogno. Si tratta di una sorta di accordo tra cittadino e servizi sociali che mira all’inserimento lavorativo, con la ricerca di un’occupazione, progetti di formazione, frequenza scolastica e altro. Si può beneficiare dei fondi per un periodo limitato a un anno, che scatta a partire dal primo bimestre 2016. L’assegno è ripetibile per un ulteriore anno ma con l’interruzione di almeno due mesi, anche non continuativi, a patto però che perdurino i requisiti previsti da quanto sottoscritto.

Il Pd plaude all’iniziativa e ribatte a chi, dall’opposizione, ha polemizzato. «È nuovamente attiva nella nostra regione la misura di sostegno al reddito per contrastare la povertà - annotano i consiglieri Marco Toncelli, Aureo Muzzi e Giovanni Barbo - il centrodestra sostiene a parole “Prima gli italiani”, ma aveva tolto proprio agli italiani della nostra regione il reddito di cittadinanza, simile a questo provvedimento. Noi l’abbiamo messo a disposizione, come già aveva fatto la giunta Illy, perché crediamo che sia nostro dovere aiutare i nostri concittadini. Noi dimostriamo con i fatti di essere dalla parte di chi è in difficoltà, loro lo sono soltanto a parole». Sul piano operativo, anche la Confsal apre i propri uffici di via Timeus per offrire consulenza gratuita nella predisposizione della documentazione.

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