Trieste, boom di immobili in vendita. Mille in più degli anni scorsi
TRIESTE L’offerta del mercato immobiliare residenziale a Trieste non ha mai vissuto un periodo tanto florido. Se negli anni passati le abitazioni in vendita nella nostra provincia erano in media 3.500, nel 2016 le unità abitative sul mercato sono aumentate a dismisura raggiungendo le 4.500 unità.
E gli investimenti in tal senso continuano, con importanti capitali che arrivano anche dall’Austria, dalla Bielorussia e dal resto della regione. Le prospettive di sviluppo di Trieste dunque attirano non solo i grandi colossi del settore commerciale e capitali nel comparto alberghiero ma pure importanti investimenti nel settore residenziale.
In questo caso indirizzati quasi totalmente al centro città. Ad incrementare prepotentemente il numero delle abitazioni in vendita è anche la messa sul mercato degli immobili ex Allianz da parte del Fondo Alloro del gruppo Bnp Paribas.
«Ciò comporta una maggior possibilità di scelta per chi vuole acquistare e prezzi al metro quadrato stabili se non addirittura in discesa dell’1-2%», analizza Stefano Nursi, presidente provinciale di Fiaip. «A Trieste - aggiunge - ormai è possibile acquistare abitazioni di buon livello a prezzi decisamente convenienti rispetto ad altre città che non offrono le stesse prospettive di sviluppo».
Malgrado il bilancio di fine anno non sia stato ancora tracciato, Nursi garantisce che nel 2016 si è registrato anche un netto aumento del transato, delle compravendite, con le agenzie immobiliari che sentono i motori nuovamente girare.
«C’è un segnale importante di ripresa, c’è più lavoro, anche grazie alla capacità delle agenzie di Trieste di unirsi dando vita alla rete di imprese “immobilitrieste.it” che ha contribuito a facilitare l’incrocio tra domanda ed offerta», ammette il presidente. «Il mercato si sta muovendo ovviamente a macchia di leopardo - aggiunge - con zone più ricercate e altre in periferia in netto affanno dove invece vendere una casa risulta veramente difficile».
I triestini dunque stanno ripopolando il centro città, diretta conseguenza anche della riqualificazione urbana attuata negli ultimi decenni. Emerge poi un altro dato. «Il numero dei mutui erogati nella nostra provincia sta registrando valori percentuali in aumento a doppia cifra anche grazie a dei tassi di interesse decisamente ridotti rispetto ad anni fa», rivela Nursi.
Interi palazzi da decenni in stato di abbandono vengono acquistati in blocco, riqualificati, ripensati e poi rimessi sul mercato come singole unità abitative. Sono quasi terminati, ad esempio, i lavori che hanno riportato al suo splendore trasformandolo in residenze il palazzo di via San Francesco 3 sede nell’Ottocento della Poliambulanza.
In fase di progettazione per ospitare 16 appartamenti anche l’edificio di via Machiavelli 19. In quell’immobile nascosto da un’impalcatura da anni, oltre a residenze con metrature dai 50 ai 160 mq si ricaveranno anche 20 posti macchina ed è in fase di valutazione la realizzazione al piano terra di qualche foro commerciale.
Nessun albergo come prospettato all’inizio bensì 21 alloggi, 9 posti auto e 500 mq di fori commerciali verranno realizzati invece nel palazzo di via della Zonta 3, fino a qualche anno fa di proprietà di Marchi Gomma. «Dietro a questi interventi di buon livello c’è anche un importante lavoro per individuare il prezzo adeguato al mercato di Trieste perché - spiega Nursi - come si è visto in alcuni casi in città, se si propone un prezzo fuori mercato la vendita dell’immobile si blocca».
Importante anche l’intervento avviato in via Ghega 8 che trasformerà quel palazzo in residenze di diverse metrature contribuendo a ridare splendore a quella via a due passi dalla Stazione ferroviaria e per molti biglietto da visita della città. Ci sono poi altre grandi strutture immobiliari sul mercato che mirano a trasformarsi in nuove proposte residenziali.
Come il complesso sopra il centro commerciale “Il Giulia” con circa 12mila mq coperti ed oltre 100 posti auto. Oppure c’è la dismissione di strutture pubbliche come la caserma della guardia di finanza sul Molo fratelli Bandiera. E poi all’orizzonte c’è l’importante sfida del Porto vecchio. Gli agenti immobiliari però mettono in guardia: «Va considerato il costante calo demografico di Trieste - valuta Nursi - che impone la messa in campo di politiche capaci di attrarre non solo nuovi investitori ma anche nuovi residenti. Il rischio altrimenti è che a rimetterci siano le periferie che verrebbero ulteriormente impoverite».
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