Trieste, Bonomi al timone della Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia

L’archeologa nata a Padova arriva in città dopo un’esperienza in Puglia. «Torno in una regione a cui sono affezionata»
Silvano Trieste 01/07/2013 Palazzo Economo
Silvano Trieste 01/07/2013 Palazzo Economo

TRIESTE Il panorama dirigenziale triestino diventa sempre più rosa. È una donna infatti il nuovo soprintendente per l’Archeologia, le belle arti e il paesaggio del Friuli Venezia Giulia. Si chiama Simonetta Bonomi e prende il posto di Corrado Azzollini, che da marzo è a capo della segreteria regionale dei Beni Culturali del Veneto, anche se mantiene l’interim del segretariato regionale del Mibact. Padovana di nascita, 62 anni, coniugata e madre di due figlie, arriva dalla Puglia, dopo aver risposto all’interpello del Ministero che viene attivato una volta che si crea un posto vacante. Ma non è la prima volta che solca il territorio regionale, perché già per un breve periodo nel 2016 aveva assunto l’interim della Soprintendenza archeologica del Friuli Venezia Giulia. Laureata in Lettere e filosofia all’Università di Padova ha ottenuto poi anche un diploma di perfezionamento in Archeologia classica. Il suo curriculum è ampio, racconta di diverse esperienze nell’attività di tutela archeologica, di direzione di scavi e di valorizzazione del patrimonio culturale.

Curatrice scientifica di numerose mostre e autrice di diverse pubblicazioni, Bonomi ha prestato servizio, dopo l’acquisizione della qualifica di dirigente nel 2009, come soprintendente ai Beni archeologici della Calabria. Nel 2015 è divenuta titolare della Soprintendenza archeologica del Veneto. Nel 2016, dopo la seconda fase della riforma del ministro Dario Franceschini, e quindi dopo l’accorpamento delle Soprintendenze, ha assunto la guida della soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Barletta, Andria, Trani e di Foggia «con l’obiettivo di conquistare il territorio, tutelando e valorizzando l’enorme patrimonio culturale del Nord della Puglia». Quelle che appunto lascia per prendere casa a palazzo Economo, a Trieste. Viene a lavorare dunque in territori a lei già noti: «Torno con molto piacere nel Friuli Venezia Giulia – afferma la neodirigente –, regione a cui sono affezionata, e spero di svolgere un buon lavoro – conclude – a favore del territorio e del suo grande patrimonio culturale».

Ora comincia il nuovo corso. E avrà un bel da fare dalla sua scrivania nei nuovi uffici che si affacciano su piazza Libertà. Molteplici sono le sfide che l’attendono. C’è il sito di Miramare che, con l’arrivo di ulteriori funzionari e personale, sta intraprendendo la via della rinascita dopo anni in cui il parco in particolare non ha ricevuto l’adeguata manutenzione. I futuri progetti per Porto vecchio, quasi interamente vincolato dal 2001 in seguito all’intervento di Vittorio Sgarbi, allora sottosegretario ai Beni culturali, necessiteranno tutti dell’approvazione della Soprintendenza prima di vedere una rinascita. Se interpellata effettivamente dal Comune, Bonomi dovrà rispondere in merito all’eventuale richiesta di abbattere la sala Tripcovich, il teatro che al sindaco Roberto Dipiazza non va proprio giù e che rientra nel patrimonio della Fondazione del teatro lirico Giuseppe Verdi. Così come avrà il compito di seguire il prossimo intervento su palazzo Carciotti.

Intanto nelle more di questa nomina, nei quasi due mesi in cui i vertici della Soprintendenza sono rimasti senza un “capo”, grazie anche alle richieste che l’uscente Azzollini aveva fatto al ministero, la macchina è andata avanti grazie alle deleghe riservate a Stefania Casucci, funzionario architetto, e al funzionario amministrativo Robert Ruta.

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