Trieste, blitz di Greenpeace contro Generali davanti alla Stazione Marittima

Gli attivisti denunciano il coinvolgimento del gruppo assicurativo nel settore del carbone. Hanno tentato di salire sull'edificio. Fermati dalla polizia
Lasorte Trieste 07/05/19 - Marittima, Assemblea Assicurazioni Generali, Manifestazione Greenpeace
Lasorte Trieste 07/05/19 - Marittima, Assemblea Assicurazioni Generali, Manifestazione Greenpeace

TRIESTE Nuova protesta di Greenpeace Italia questa mattina, martedì 7 maggio, di fronte alla Stazione Marittima, dove oggi si tiene l'assemblea annuale delle Generali.

Alla base dell'azione dimostrativa la denuncia del coinvolgimento del gruppo assicurativo nel settore del carbone, la fonte energetica con le più alte emissioni di CO2.

Alcuni attivisti si sono appostati già poco prima delle 8 di fronte all'edificio portando una riproduzione di una centrale a carbone proprio all’ingresso del palazzo dei congressi della Stazione marittima, sede dell’evento. Hanno cercato inoltre di salire sull'edificio ma senza riuscirci.

Sono stati infatti fermati dalla polizia. Si è assistito a una resistenza solo passiva.

Gli agenti hanno portato via attiviste e gli attivisti. Al momento - come scrive in un comunicato stampa Greenpeace Italia - sono trattenuti in Questura. «Le centrali che Generali assicura producono un impatto ambientale e sanitario enorme», dichiara Luca Iacoboni, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia. «Se, come ha più volte dichiarato di voler fare, il gruppo triestino vuole davvero proteggere le persone e svolgere un ruolo importante nella lotta ai cambiamenti climatici - continua -, deve abbandonare subito il carbone, senza alcuna eccezione. La scienza ci dice che abbiamo pochi anni per invertire la rotta e salvare il clima globale, non è dunque più il tempo delle mezze soluzioni. Generali deve decidere, o diventa parte della soluzione o resta inesorabilmente parte del problema».

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Lasorte Trieste 06/05/19 - Stazione Marittima, Assemblea Assicurazioni Generali

Mentre gli attivisti di Greenpeace protestavano e informavano azionisti e cittadini all’ingresso dell’assemblea, altre organizzazioni come Re:Common hanno portato all’interno del meeting la testimonianza dei cittadini che subiscono quotidianamente gli impatti di alcune delle centrali assicurate da Generali in Polonia e Repubblica Ceca.

Per tutta risposta il presidente Galateri ha garantito, rispondendo agli azionisti che hanno chiesto alla compagnia di smettere di assicurare gruppi che producono energia dal carbone come la ceca Cez e la polacca Pge , che Generali, «oltre a non investire in nuovi clienti carboniferi, sta procedendo al disinvestimento dei 2 miliardi di euro di attività legate al carbone in portafoglio». Sul fronte degli investimenti green e sostenibili, il ceo Philippe Donnet ha ricordato che la società «vuole aumentare i premi derivanti da soluzioni assicurative responsabili» e punta «ad allocare 4,5 miliardi entro il 2021 in investimenti verdi e sostenibili».

Il gruppo, spiega ancora Galateri, «non assicurerà più nessuna nuova costruzione di centrali elettriche e miniere a carbone, anche se di clienti esistenti, e si impegna ad uscire da tutte le miniere polacche». Per quanto riguarda i clienti con cui continua i rapporti, «abbiamo definitivo un piano di monitoraggio periodico delle politiche industriali per valutare la coerenza dei loro piani verso un'economia a minor impatto ambientale»

Detto questo, il presidente precisa che la compagnia «sta implementando attivamente la sua politica sul clima: io la condivido in pieno, serve che le cose vadano fatte, ma - dice -non abbiamo la bacchetta magica, non possiamo trasformare tutto in un colpo». Ad ogni modo, «la direzione intrapresa è chiara».

Trieste, assalto di Greenpeace all'Assemblea di Generali

L'anno scorso i manifestanti erano riusciti a raggiungere il tetto della Stazione Marittima, calandosi poi con delle corde. Secondo i manifestanti l'azione, insieme a Re:Common e altre associazioni europee, aveva ottenuto dal Leone di Trieste alcuni passi in avanti verso l’abbandono del carbone.

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