Trieste, beffa Isee per i soci risparmiatori Coop

I Caf calcolano il totale dei depositi al 31 dicembre 2014. Ma i soldi non sono ancora stati rimborsati del tutto ai titolari. L'assessore comunale Antonella Grim: "Manderò una nota ai parlamentari triestini per sollecitarli ad aiutare gli interessati".
I soci coop in fila fuori dal PalaRubini prima di un'assemblea (Lasorte)
I soci coop in fila fuori dal PalaRubini prima di un'assemblea (Lasorte)

TRIESTE Non solo hanno visto bloccati i risparmi di una vita. Non solo hanno successivamente saputo che potranno riavere al massimo l’80 per cento o poco più di quei soldi. Il tutto peraltro senza avere alcuna colpa, ma perché vittime di una gestione scellerata che ha portato al crollo delle Cooperative Operaie di Trieste, Istria e Friuli. Ora, come se quanto accaduto in questi mesi non bastasse e di certo basta e avanza, il destino riserva un nuovo sgambetto ai soci risparmiatori Coop.

La beffa Più precisamente lo sgambetto è stato fatto a quanti hanno richiesto l’attestazione Isee per poter poi accedere ad alcuni servizi erogati dagli enti pubblici: in pratica, nel calcolo dell’Indicatore della situazione economica equivalente, i Centri di assistenza fiscale hanno inserito o stanno inserendo anche il totale del libretto Coop del cittadino richiedente, aggiornato al 31 dicembre dello scorso anno. Un dato che, però, è attualmente almeno in parte virtuale, alla luce della situazione generata dalla crisi Coop: per ora è stato possibile in effetti - secondo il piano elaborato dal commissario giudiziale Maurizio Consoli - restituire il 30% della somma grazie alla copertura di Banca Generali e di recente proprio Consoli ha annunciato di poter dare l’ok entro fine mese a una nuova tranche del 20%.

L’allarme Sul caso Isee sono state già sollecitate anche le istituzioni sono. «Una beffa e l’impossibilità di beneficiare di agevolazioni nei servizi» riassume con preoccupazione il consigliere del Gruppo misto eletto nella circoscrizione Altipiano Ovest, Daniele Prelaz, che ha inviato in proposito una nota ai vertici comunali, chiedendo un intervento. Il riverbero della problematica si ha sugli accessi o meno a esenzioni e riduzioni, con l’Isee a fare da fattore discriminante per poter in certi casi presentare la richiesta oppure, in altri, per entrare appunto in determinate fasce cui corrispondono tariffe e servizi.

Scattano i rimborsi Coop: più del 20% entro fine mese
Il centro direzionale delle Cooperative Operaie di via Caboto

L’impegno del Comune A ricevere l’email del consigliere di Altipiano Ovest, anche l’assessore all’Educazione, Università e Ricerca del Comune di Trieste, Antonella Grim: «Manderò una nota ai parlamentari triestini, a tutti trasversalmente, invitandoli a sostenere la questione nelle sedi più opportune - afferma l’esponente della giunta Cosolini -. Chiamerò anche il rettore Maurizio Fermeglia per ciò che attiene le questioni legate all’ateneo, cosa che ho già fatto peraltro con l’assessore regionale all’Istruzione, Loredana Panariti».

Il ruolo della Regione E a proposito di amministrazione regionale, lo stesso assessore Panariti, informata del problema, ha immediatamente attivato gli uffici dell’Ardiss, l’Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori: «È una situazione complicata, ma bisognerà trovare una risposta perché queste persone non subiscano oltre al danno anche la beffa - chiarisce -. Sono stati avviati gli approfondimenti del caso per individuare una soluzione a favore di persone che già sono state danneggiate. Questo per quanto concerne i servizi erogati dall’Ardiss, per quanto attiene alle tasse universitarie il tema è di competenza di un’altra istituzione». Ovvero l’Università, quindi il ministero. Insomma, lo Stato. «La richiesta dell’Isee interessa il dato al 31 dicembre 2014, i soldi poi restituiti nell’ambito della procedura Coop adesso non c’entrano - aggiunge Panariti -. In ogni caso, per il futuro, faremo tutte le verifiche necessarie, anche con il commissario giudiziale Maurizio Consoli».

Il commissario Lo stesso avvocato incaricato dal Tribunale di Trieste nell’ottobre del 2014 di occuparsi della complicata operazione di salvataggio delle Coop, fa sapere in proposito come le richieste dei Caf siano legittime: «È inevitabile, il dato si riferisce a fine 2014, lo dice la legge. Si tratta in pratica di una giacenza di cui l’80% è in ritardo», spiega Consoli. Ritardo, evidentemente, nella disponibilità in concreto per il singolo risparmiatore.

La situazione futura Nel 2016, va aggiunto infine, la situazione dell’Isee per i soci ex Cooperative Operaie di Trieste, Istria e Friuli - nei casi in cui lo stesso verrà richiesto - sarà allineata alla giacenza effettiva dei depositi (se attivati con altra realtà) al 31 dicembre del 2015. Ovvero a quanto sarà stato restituito, ed eventualmente non prelevato e utilizzato nel frattempo dal legittimo possessore di quel denaro, sino a quella data.

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