Trieste, “Bachelet” pilota Via i libri di testo si studia sull’iPad
Via libri, via matite, via penne. Via gomme, via evidenziatori, via quaderni, via test. Signori, benvenuti - anche a scuola - nell’era dell’e-book e del tablet, insomma, dell’iPad. Prima o poi forse doveva accadere che ci lasciassimo alle spalle un mondo tecnologicamente “non avanzato”, ma fa un certo effetto sapere che da settembre una classe del liceo linguistico paritario Bachelet imparerà e studierà esclusivamente su tablet. A dir la verità, già per questa manciata di giorni l’istituto di via San Francesco ha adottato il sistema “misto”, tra una sottolineatura sul libro e un clic per l’invio.
Ma la “rivoluzione”, obbligatoria, coinvolgerà i prossimi “primini”, i ragazzi che inizieranno il quinquennio quest’autunno. E visto che stiamo parlando di strumenti sì ormai comuni, anche tra i giovani, ma pur sempre non economicissimi, la scuola ha deciso di abbattere di duemila euro la retta annua. Praticamente, c’è lo “sconto” di un terzo. Insomma, una novità per Trieste che, assieme all’offerta didattica e formativa, verrà presentata martedì all’Open day promosso dal liceo a partire dalle 18.30.
«Il nostro istituto, nato 27 anni fa, nel 1986, già a quei tempi aveva inserito due ore di informatica nel piano di studio, è nel nostro dna la volontà di aggiornarci e tenerci al passo con i tempi», spiega la preside Elena Krafter: «Ora, assieme al comitato di gestione della scuola composto da genitori e insegnanti, puntiamo a un’esperienza formativa completamente nuova in città: lezioni e sussidi didattici interattivi che possano supportare anche chi è affetto da dislessia, e la possibilità per gli studenti-atleti impegnati a livello agonistico di conciliare sport e scuola».
In qualche modo ad aprire la strada all’e-book e al tablet sono stati proprio loro, i campioncini di canottaggio, sci, golf, sci d’erba, scherma, ginnastica artistica, tuffi e vela che studiano qui. Mica facile unire la passione per lo sport al dovere del libro. «Abbiamo degli ottimi rapporti con le varie federazioni sportive, tanto che abbiamo diversi “nazionali”. Ora, con questa rivoluzione, sarà più facile per loro: la tecnologia, infatti, non solo serve ad avvicinare il docente agli studenti, ma facilita il contatto. Pensate: se prima un ragazzo doveva allenarsi ore su ore o semplicemente allontanarsi da Trieste per qualche ritiro rimaneva indietro e perdeva un sacco di ore di lezioni. Adesso invece - continua la preside - potrà scambiarsi delle mail con il professore e recuperare il tempo perduto in un attimo. Oppure, altro esempio: mettiamo che vada a casa e abbia qualche dubbio, beh, non servirà attendere, si chiede aiuto via web. Questo, naturalmente, implica una grossa disponibilità da parte del corpo docente».
Ecco, appunto: come l’hanno presa la novità gli insegnanti? «Ci sono quelli più predisposti e c’è chi arranca, ma tutti hanno compreso i vantaggi di questo metodo. Anche i professori sono tornati in un certo senso a scuola, perché hanno, anzi, abbiamo partecipato a dei corsi per poter utilizzare il tablet. E se poi ci dovesse essere un ragazzo a digiuno di tecnologia, la scuola gli organizzerà gratuitamente dei corsi». Non c’è proprio scampo.
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