Trieste avvia la consegna dei primi bonus spesa: si parte da cento famiglie. L'ELENCO DEI NEGOZI IN CUI SI POSSONO SPENDERE

TRIESTE «Ce l’abbiamo fatta in tempo per gli acquisti pasquali». Carlo Grilli, assessore comunale al Welfare di Trieste, lo annuncia «con orgoglio e soddisfazione». Dalle 9 alle 14 di oggi cento famiglie triestine in difficoltà per l’emergenza sanitaria e le sue conseguenze economiche potranno ritirare i buoni – per un totale di circa 30 mila euro – così da poter fare la spesa nei negozi che hanno aderito all’iniziativa del governo, concretizzata sui territori dalle amministrazioni locali.
ECCO L'ELENCO DEI NEGOZI IN CUI SI POSSONO SPENDERE
A una settimana dall’approvazione dell’operazione in giunta, il Comune riesce dunque a dare una prima risposta. I cento beneficiari, fanno sapere Grilli e il direttore del Dipartimento Servizi e Politiche sociali Mauro Silla, sono stati contattati e invitati a presentarsi a un’ora predefinita (10 famiglie ogni mezz’ora, con una sola persona ciascuna e nel rispetto delle precauzioni anti-Covid) allo sportello di via Mazzini, dove ritireranno i buoni cartacei messi a disposizione da supermercati ed esercizi commerciali (il primo elenco è stato pubblicato poche ore fa sul sito del Comune e verrà di volta in volta aggiornato; l’assessore Grilli fa appello anche ai piccoli negozi di quartiere).
Quella del ritiro diretto è una delle tre modalità previste. La prossima settimana si procederà anche con le altre due, a favore di chi ha utilizzato i mezzi informatici: i buoni elettronici trasmessi via mail dall’esercente e i buoni ancora cartacei, ma consegnati direttamente in negozio. Sulla base delle graduatorie redatte dai Servizi sociali, vengono assegnati tagliandi da 25, 50 e 100 euro a seconda del numero dei componenti delle famiglie: 250 euro in tutto per un singolo, 350 per due, 450 per tre, 550 per quattro, 700 per cinque. Importi che, secondo Grilli, e tenuto conto delle risorse disponibili, dovrebbero poter soddisfare una platea di 4-5 mila richiedenti. L’unico intoppo, al momento, riguarda il non irrilevante numero di errori nella compilazione delle domande.
«Molte risultano incomplete – spiega l’assessore – ma non per questo non verranno prese in considerazione. Nei prossimi giorni contatteremo le famiglie e faremo in modo che correggano il modulo». Gli errori più comuni? Dall’assenza della firma in calce al documento alla mancanza dell’allegato con la carta di identità. Ma soprattutto la compilazione incompleta dei campi obbligatori, come la disponibilità del conto bancario (si deve essere sotto i 10 mila euro e comunicare l’importo esatto, necessario inoltre non superare la soglia di povertà legata agli indici Istat sul Reddito di cittadinanza), gli aiuti eventualmente percepiti, il motivo del disagio economico. Elementi essenziali per l’ammissione della domanda e l’ingresso in graduatoria. Il Comune ha infatti stabilito criteri di priorità nell’assegnazione dei buoni, con punteggio più alto per chi ha subito danni proprio a causa dell’emergenza da virus e non gode di altri contributi pubblici.
Il vicesindaco Paolo Polidori informa a sua volta di una nuova distribuzione delle mascherine in città tra ieri e oggi. Protezione civile, altri volontari e due pattuglie della Polizia locale consegneranno casa per casa quasi 16 mila kit con due pezzi ciascuno. –
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