Trieste, avanza la valanga di pignoramenti all’Ezit

Equitalia ha raggiunto quota 29 notifiche su 84 contratti di locazione. Il 24 novembre udienza in Commissione tributaria
L'ingresso della sede Ezit in via Caboto
L'ingresso della sede Ezit in via Caboto

TRIESTE Altre sei notifiche di pignoramento di affitti dovuti all’Ezit ma intercettati da Equitalia Nord - secondo la mesta contabilità tenuta da Stefano Zuban - sono stati recapitati a locatari di immobili proprietà dell’ente. Si aggiungono ai 23 atti consegnati la scorsa settimana. Gli interessati dovranno saldare le spettanze a Equitalia, allo sportello o con bollettino postale.

La macchina procede implacabile per recuperare la cartella esattoriale da 8,2 milioni datata 2 ottobre 2014 e ormai nulla la può fermare, se non una norma interpretativa apposita (perchè la vicenda Ezit è un unicum nazionale) varata nelle sedi parlamentari, che spieghi perchè l’ente non è tenuto a pagare le imposte sui guadagni derivanti dalla vendita di terreni e immobili.

Trieste: Equitalia pignora gli affitti dovuti all’Ezit
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Ben che vada Ezit potrebbe spuntare uno “sconto” se nell’udienza avanti la Commissione tributaria provinciale, in calendario martedì 24 novembre, verrà riconosciuta la prescrizione per le annate più “antiche”, sulle quali si è abbattuta la mannaia dell’Agenzia delle Entrate.

Ma da qui al 24 novembre corrono quasi due mesi durante i quali Equitalia continuerà a fare la croupier degli affitti. Al momento Ezit ha in piedi 84 contratti di locazione, per tre quarti riferiti ad appartamenti e per la restante parte riferita a immobili affittati ad aziende: da questi cespiti l’ente incassa circa 800 mila euro all’anno. Senza l’apporto di questo ossigeno, Ezit rischia di soffocare.

La tragicommedia di questa vicenda, che vede disputare un insolito derby tra pubbliche strutture, è acuita da alcune decine di telefonate che ignoti avrebbero compiuto ieri per convocare, a nome del presidente Zuban, una falsa riunione di imprenditori: tra beffa e imbroglio, lo stesso Zuban ha preferito presentare sull’accaduto una denuncia ai Carabinieri di via Hermet.

Ezit “appeso” a un debito di 9,2 milioni
Una delle aree del comprensorio Ezit

Poichè piove sempre sul bagnato, l’ente è in questo momento senza direttore: infatti Paolo De Alti non è più in carica dal primo agosto, in quanto la Provincia di Udine, nel cui organico è inserito, gli ha negato l’aspettativa.

Intanto sindacati e categorie economiche si stanno muovendo per ottenere supporti alla sopravvivenza dell’ente. E’in gestazione un breve documento, che dovrebbe essere controfirmato dalle rappresentanze sindacali e datoriali per essere diffuso nella giornata odierna. L’iniziativa è stata assunta da Cgil-Cisl-Uil, preoccupate sia dalla possibile deriva gestionale dell’Ezit che, conseguentemente, dalla sorte dei 21 dipendenti a tutt’oggi in servizio nell’ente.

E si scaldano i motori in vista del consiglio di amministrazione programmato per domani pomeriggio alle 17.30. Alligna un comprensibile nervosismo tra i componenti del cda, che non si aspettavano il clamoroso “remitur” a cura di Equitalia, a quasi un anno di distanza dalla notifica della maxi-cartella. Riflettori puntati sul comportamento della Regione, che non avrebbe garantito il necessario patronage istituzionale per evitare quer pasticciaccio brutto di via Caboto.

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