Trieste, automobilista smemorato nei guai

Cinquantenne non ricorda il posto dove ha parcheggiato e denuncia il furto. Ora rischia il processo per simulazione di reato
Il tribunale di Trieste
Il tribunale di Trieste

TRIESTE Automobilista “smemorato” non si ricorda il posto in cui ha parcheggiato l’auto e si ritrova indagato per simulazione di reato.

La storia surreale, al limite dell’incredibile, ha come protagonista il cinquantenne Roberto Z. Vittima due volte. Dapprima della sua “amnesia” e poi delle conseguenze penali della sua... sbadataggine tanto che ora rischia di trovarsi sotto processo. Il pm Matteo Tripani, il magistrato titolare del fascicolo che ha depositato l’avviso di conclusione delle indagini, si appresta infatti a chiederne il rinvio a giudizio, con l’accusa di simulazione di reato.

La vicenda porta la data del 10 ottobre dello scorso anno. Quella sera Roberto Z., ora difeso dall’avvocato Andrea Cavazzini, aveva appuntamento con alcuni amici per trascorrere qualche ora in compagnia. Il cinquantenne se n’è andato dal posto di lavoro e si è diretto, alla guida della sua Volkswagen up, in via Giustiniano, a pochi metri dal tribunale. Così, almeno, credeva.

A tarda sera, sempre secondo il suo racconto, Roberto è tornato in via Giustiniano per prendere la macchina e tornare a casa. Ma la vettura non c’era. L’ha cercata a lungo, agitandosi sempre più, ma invano. Nessuna traccia. La Volkswagen up si era... dileguata. A quel punto l’uomo ha telefonato al centralino della polizia locale chiedendo se fossero state effettuate rimozione in quella via. Ma gli agenti gli hanno risposto negativamente. Roberto si è convinto che l’unica spiegazione plausibile fosse quella di un furto.

Così il giorno seguente, di buon mattino, si è presentato al commissariato di polizia di Muggia per denunciare il furto della sua Volkswagen up. «Me l’hanno rubata. Aiutatemi a ritrovarla», ha detto l’automobilista. Subito, ovviamente, sono scattate le ricerche della Volkswagen sparita nel nulla. Ricerche che hanno dato esito positivo nel giro di pochissime ore. «La vettura è stata ritrovata», ha annunciato un agente del commissariato che era stato appena contattato dalla polizia locale. Roberto Z. ha tirato un grosso sospiro di sollievo e si è precipitato proprio dalla polizia locale dove però ha scoperto che la sua Volkswagen Up era stata trovata posteggiata in divieto di sosta in via Galatti. E di conseguenza era stata rimossa. «È stato il ladro, ne sono convinto» ha detto chiedendo di conseguenza agli agenti di acquisire i filmati delle telecamere della zona.

Dopo qualche giorno l’uomo è stato chiamato al comando. «La vettura - gli ha spiegato un agente - non è mai stata rubata. È stato lei che l’ha posteggiata in via Galatti. Guardi le immagini». L’agente gli ha mostrato il filmato e l’uomo è caduto dalle nuvole: le immagini erano inequivocabili e lo ritraevano al volante mentre parcheggiava.

Da qui la segnalazione in procura. E la conseguente apertura di un fascicolo da parte del pm Matteo Tripani con l’accusa di simulazione di reato.

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