Trieste, aumento delle rette in vista per gli ospiti dell'Itis
TRIESTE «L’Itis ha gestito l’emergenza in larghissima parte con le sole proprie forze. Ora non è più possibile. Sarà necessario, probabilmente, un sacrificio di comunità». Termina così la comunicazione ufficiale che l’Asp Itis ha inviato alle famiglie nei giorni scorsi per comunicare un probabile aumento delle rette a causa del perdurare dell’emergenza Covid.
A confermare l’ipotesi è il presidente Aldo Pahor: «La prossima settimana avremo un incontro con il revisore dei conti per un quadro definitivo della situazione e poi valuteremo l’intervento che, lo posso assicurare, sarà comunque sostenibile per le famiglie». A pesare in questo momento è il ridotto numero di ingressi: la struttura ha 411 posti dei quali solamente 288 occupati. Ci sono poi i costi da sostenere per i dpi, quelli del personale e della sede di via Pascoli. «Nel 2020 – prosegue il presidente – abbiamo trasferito i capitoli di spesa per gli investimenti nell’acquisto dei Dpi, nelle ore straordinarie del personale, nei protocolli e nel grande lavoro per riuscire a guarire le persone in struttura evitando i ricoveri. Da parte delle istituzioni non abbiamo ancora avuto risposte sui ristori. Dallo scorso anno abbiamo avuto una fornitura di mascherine da parte di Asugi, tutto il resto è stato acquistato con le nostre forze, grazie alle donazioni dei privati e alla Fondazione CRTrieste. Ci muoveremo a livello nazionale insieme a Uneba, l’associazione di categoria, affinché vengano riconosciuti i grandi sforzi fatti da tutte le strutture residenziali durante la pandemia».
Sul fronte degli aumenti, Pahor, conferma che molto dipenderà anche da quanto la Regione riconoscerà come spesa rimborsabile e in questo senso altre realtà stanno lavorando per arrivare a un percorso condiviso con le istituzioni. «Abbiamo presentato la rendicontazione ad Asugi – aggiunge Pahor – ed è stata ritrasmessa alla Regione, siamo in attesa di capire quanto sarà effettivamente ristorato, siamo consapevoli della complessità della situazione anche per la Direzione salute in prima linea da un anno. In questo momento le mie attenzioni sono rivolte al personale e ai nostri ospiti».
La notizia dell’aumento all’orizzonte ha già destato preoccupazione tra i parenti degli ospiti, i quali non possono contare su un rappresentante nel cda e non ci sarà una nomina fino al termine dell’emergenza Covid per l’impossibilità di organizzare l’elezione. «Anche noi abbiamo dovuto fare dei sacrifici – spiega una donna – e come comunità abbiamo già versato molte risorse. Siamo in apprensione». —
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