Trieste, aumentano i controlli nelle zone “calde”
Barcola, Ausonia e Viale. Le forze dell’ordine rafforzeranno la vigilanza nei punti ritenuti più a rischio della città, quelli di maggiore aggregazione, in cui si sono registrati i fatti di violenza di questo inizio estate. La decisone è stata presa ieri dal Comitato ordine e sicurezza organizzato nel Palazzo del Governo tra Prefettura, Comune, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Un lungo faccia a faccia durato quasi due ore e mezza.
Il prefetto Francesca Adelaide Garufi, che ha le redini dell’organismo, conferma: «Quei luoghi saranno attenzionati di più». Con volanti e agenti in borghese. Garufi fa però una premessa: «L’altra sera a Barcola (in occasione della presunta molestia dell’afgano su una tredicenne, ndr) la Polizia locale, presente sul posto, e l’Arma hanno agito con prontezza, a dimostrazione dell’azione efficace delle forze dell’ordine».
La Prefettura intende muoversi intensificando le pattuglie e lo farà, oltre che ai Topolini, Cedas e Pineta, anche all’esterno dell’Ausonia di venerdì e sabato sera. Proprio lì, teatro dell’aggressione dei quattro giovani di origine kosovara e rumena. «All’uscita di una discoteca, alle 4 di notte, possono accendersi diverbi, perché i ragazzi sono più eccitati e magari hanno bevuto». La Prefettura intende coinvolgere anche la security del locale, invitata a collaborare segnalando eventuali problematiche.
Il giro di vite partirà subito, pur nella consapevolezza «che la città non è pericolosa e che l’allarmismo percepito in questo periodo è esasperato». Anche perché «non c’è alcun contrasto tra etnie» e, soprattutto, «non siamo in preda a bande... in via Foscolo si sono presi a colpi di mocio!». Una sottolineatura che il prefetto fa anche in risposta a chi, come il pugile triestino Fabio Tuiach, ha organizzato la manifestazione sotto la Prefettura. Eventuali ronde, annunciate dal boxeur, «verranno considerate secondo i termini di legge».
Il sindaco Cosolini, che aveva chiesto la convocazione della riunione, annuisce: «Va evidenziato che, nel caso di Barcola, proprio la presenza sul posto della Polizia locale ha evitato il peggio. Per le altre vicende, invece, la Polizia è riuscita a condurre rapidamente le indagini consegnando alla giustizia i responsabili». Fatti che quindi «restano circoscritti e sottocontrollo». Cosolini teme che gli episodi possano degenerare in un clima di ostilità nei confronti degli stranieri: «C’è il rischio di una generalizzazione. Quanto accaduto all’Ausonia e a Barcola riguarda due diverse tipologie di stranieri: i residenti e i profughi. Purtroppo c’è chi fa propaganda a fini politici».
L’invito è di denunciare a Carabinieri e Polizia eventuali pericoli, più che segnalarli sui social network. Nei prossimi giorni Cosolini incontrerà i rappresentanti delle varie comunità presenti a Trieste: «Credo che ci sia bisogno del loro coinvolgimento con un’attenzione al loro interno per isolare gli aggressivi e i violenti. Le proteste di Tuiach? I cittadini hanno diritto di manifestare, anche se in questo caso non è ben chiaro per cosa visto che le forze dell’ordine hanno dimostrato di saper intervenire con prontezza».
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