Trieste, assessorato all’assistenza: blitz di Sossi, via la catenella
È scontro aperto tra i rappresentanti di Sel in Consiglio comunale e i vertici dell’assessorato alle Politiche Sociali. Che non hanno inteso togliere la catena che impedisce agli utenti di accedere liberamente agli uffici comunali di via Mazzini.
Così, ieri mattina, il capogruppo di Sel Marino Sossi, accompagnato dal collega di partito Mario Reali, ha provveduto personalmente a levare quella “barriera”. Poco prima delle 11 i due vendoliani si sono presentati all’entrata della sede dell’Area che si occupa di Politiche sociali, e hanno rimosso la catenella bianca e rossa. «Speriamo non la rimettano più - hanno dichiarato Sossi e Reali - comunque torneremo a toglierla ogni qualvolta la sistemeranno».
«Secondo me i due consiglieri avevano un’ora libera, sono pensionati e non sapevano come passare il tempo», commenta sintetica l’assessore comunale alle Politiche Sociali, Laura Famulari, informata dell’episodio.
Il capogruppo di Sel la scorsa settimana aveva denunciato la «distanza» che psicologicamente e materialmente rappresenta quella catena sistemata proprio all’ingresso dell’assessorato che si occupa di inclusione, di sostegno alle persone in difficoltà. Quella soluzione è stata adottata dall’assessorato per garantire maggiore sicurezza ai dipendenti della struttura comunale. Perché in passato alcuni utenti hanno manifestato atteggiamenti violenti, arroganti. «Ma anche per una questione di sicurezza - spiega Mauro Silla, dirigente dell’Area dedicata alle Politiche sociali - perché, in presenza di molti utenti, capitava che decine di persone in attesa di essere ricevute si sistemassero anche lungo la scala». «E per quella scala - aggiunge - non è stata fatta una prova di carico con sopra 50 persone». Lavori di sistemazione e di messa in sicurezza sulle scale dell’edificio di via Mazzini sono stati seguiti lo scorso anno. Dal 17 gennaio è cessato il divieto di utilizzarle per motivi di sicurezza sia in salita che in discesa.
Ieri mattina, pochi minuti dopo l’”intevento” dei consiglieri di Sel, un dipendente qualificatosi come addetto alla sicurezza ha provveduto a sistemare un’altra catena sorretta da due pali. «Visto che oggi (ieri, ndr) non c’è tanta gente in attesa - ha considerato Silla - rimuoveremo anche quella. Nei prossimi giorni adotteremo invece il medesimo manufatto utilizzato nel palazzo municipale per impedire l’accesso indiscriminato agli utenti».
Una sorta di nastro nero sorretto da due paletti. «Ritengo - dichiara Silla - che nelle regole da adottare per l’accesso al servizio pubblico, qualunque esso sia, sia offensivo fare delle discriminazioni considerando il target di utenza che viene da noi diverso da quello che si rivolge ad altri uffici». Per rendere l’ambiente più accogliente «accanto alla scala - anticipa il dirigente - sistemeremo anche una pianta di Ficus Bengjamin».
«Perché invece non ci mette cactus e piante carnivore?», commenta ironico Sossi. «La verità - continua - è che i poveri fanno paura». Ribadendo che l’assessorato alle Politiche sociali non può adottare catene o barriere, i consiglieri di Sel presenteranno una mozione urgente per impedire l’adozione di qualsiasi elemento di esclusione e per chiedere l’istituzione di uno sportello che affronti le urgenze.
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