Trieste, arrestato il maniaco sessuale dei bus

Si aggirava sulle linee più affollate. Fermato dalla polizia a bordo della 9. Inchiodato dalle immagini delle telecamere
Lasorte Trieste 13/07/15 - Via Mazzini, Riaperta ai Bus
Lasorte Trieste 13/07/15 - Via Mazzini, Riaperta ai Bus

TRIESTE Saliva in autobus, si avvicinava alle donne ed estraeva il pene strusciandolo sui loro pantaloni. La polizia locale di Trieste ha arrestato un quarantunenne senza fissa dimora. Si chiama Maqbool Raza ed è di nazionalità pachistana. Dovrà rispondere di violenza sessuale. L’uomo, che probabilmente soffre di disturbi psichici, è stato colto sul fatto. Il giudice per le indagini preliminari, Luigi Dainotti, ieri ha convalidato la custodia cautelare in carcere. Al momento, dunque, lo straniero è detenuto al Coroneo. Durante l’interrogatorio l’uomo ha però negato tutto.

Ma Raza, come appurato dalle testimonianze, ha colpito in almeno tre occasioni: il 15 gennaio, il 18 gennaio e venerdì scorso. In quest’ultimo caso il pachistano ha commesso il fatto proprio davanti agli agenti della municipale che lo stavano pedinando. Il maniaco era a bordo della linea 9, in quel momento particolarmente piena di passeggeri. L’uomo sceglieva appositamente le ore di punta e i bus più affollati. I poliziotti lo hanno visto mentre si posizionava a pochi centimetri da una passeggera toccandole la coscia sinistra con l’organo sessuale. Lo hanno fermato e arrestato. Gli altri episodi, anche nei confronti di ragazze, emergono dall’analisi delle immagini degli impianti di videosorveglianza installati all’interno degli autobus. È lunedì 15 gennaio quando una telecamera riprende lo straniero sulla 15: si slaccia i pantaloni e si struscia su una donna. Di fronte alle urla della vittima, il maniaco scende e si dilegua. Ma le riprese hanno consentito di identificare con esattezza l’individuo. Un episodio analogo si verifica il giorno dopo, martedì 16, ma stavolta sulla 26.

In precedenza il pachistano era stato seguito dagli agenti della municipale anche sulla 10, ma in quell’occasione non era accaduto nulla. Non si esclude però che il maniaco possa aver commesso analoghi atti ai danni di altre persone e su altri autobus.

Il carcere è scattato immediatamente: le denunce delle vittime, ancora sotto choc per la violenza sessuale subita, sono circostanziate. Così come le immagini delle telecamere. Gli investigatori lo definiscono un maniaco “seriale” che agisce per lo più sugli autobus. Non fatti isolati, dunque, ma premeditati e reiterati a danno di donne indifese.

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