Trieste, Area Science Park scommette sulle auto elettriche

A Padriciano l’Osservatorio per l’economia circolare. Fabio Morea: «Silenziose, consumano poco ma costano ancora tanto»

TRIESTE In Europa il mercato dei veicoli elettrici sta lentamente guadagnando terreno. Secondo una recente analisi del Joint Research Centre dell’Ue il settore si è evoluto in modo significativo tra il 2010 e il 2017, sebbene in Europa i progressi siano ancora piccoli e non si possa ancora parlare di commercializzazione su vasta scala. Dallo studio emerge che nel 2017 sono state registrate quasi 300 mila auto elettriche, contro circa 1400 nel 2010. Norvegia, Germania, Paesi Bassi, Francia e Regno Unito sono i paesi europei con un maggior numero di auto elettriche. In generale, il mercato è quasi equamente diviso tra veicoli a batteria e auto ibride plug-in. L’offerta sul mercato è già ampia e lo sarà ancora di più nei prossimi anni. Per capire la situazione del nuovo mondo della mobilità elettrica in Italia e a Trieste abbiamo parlato con Fabio Morea, responsabile del Centro Studi e Innovazione di AREA Science Park tra le cui attività principali c’è l’Osservatorio per l’economia circolare, composto da un team di tecnici che ha come obiettivo lo sviluppo di questo modello di produzione industriale che ruota appunto attorno al concetto di circolarità e riciclo in cui le risorse naturali sono mantenute in uso il più a lungo possibile per ottimizzare il loro consumo e si cerca di riutilizzare tutto ciò che è possibile.

Prima di tutto, gli abbiamo chiesto almeno tre buoni motivi per passare ai veicoli elettrici. Risponde l’ingegner Morea: «Il primo motivo è perché sono silenziosi, inoltre sono gli unici veicoli che possono viaggiare veramente a energia rinnovabile, infine hanno un costo di percorrenza molto basso, cioè il costo per percorrere un chilometro in auto elettrica è meno della metà rispetto a quello di un auto a benzina. Il silenzio di questi veicoli - prosegue - è dovuto al motore puramente elettrico che è stato visto in alcuni casi come un problema per i pedoni a cui non basterà più ascoltare il rumore della strada per accorgersi dell’avvicinarsi di un veicolo». La seconda parola chiave per Morea è rinnovabile. Spiega: «Utilizzando energia elettrica posso immaginare per ricaricare la mia auto di utilizzare energia verde comprata dalla rete elettrica o prodotta con impianto fotovoltaico, posso quindi viaggiare utilizzando energia pulita». Infine il basso costo al chilometro - conclude - è dovuto semplicemente al fatto che sono molto efficienti, il motore elettrico è molto più efficiente del motore a benzina e quindi si spreca molta meno energia». I numeri italiani dei veicoli a emissioni zero sono ancora esigui paragonati ai valori del mercato europeo. Commenta Morea: «Costano ancora moltissimo, un veicolo elettrico oggi costa quasi il doppio del suo omologo a benzina e poi c'è il dilemma dell'uovo e della gallina ovvero mettiamo prima le colonnine o aspettiamo le macchine». «Di fatto ci sono dei progetti pubblici e iniziative private di investimento per installare le colonnine». «A Trieste - racconta - ad oggi ci sono più colonnine che utenti, sono in tutto 9, Area Science Park nel suo piccolo ne ha inserite due a disposizione di chi lavora nel campus di Padriciano e per il momento ci sono 5 utenti che le utilizzano». —




 

Argomenti:auto elettriche

Riproduzione riservata © Il Piccolo