Trieste Antiqua, aperta la 31.a edizione
C’è la spilla valutata, di base, 80mila euro donata dal figlio del re Alfonso X di Francia a Gorizia alla contessa Lantieri dopo il ricevimento organizzato dalla nobildonna in suo onore; ed ecco le pesantissime scarpe tedesche dei primi palombari, con puntale in ottone e cinghie di cuoio, offerte a 800 euro. Nel mezzo, a Trieste Antiqua, c’è di tutto o almeno una ben variegata tipologia di oggetti e settori dell’antiquariato.
Si va dai mobili all’argenteria, dai quadri ai gioielli, dai copricapi della Belle Epoque alle icone religiose e ai tappeti orientali. Ieri a pranzo, subito dopo l’apertura della 31.a edizione, nonostante la crisi globale che continua a mordere si respirava aria di ottimismo, confortata dai primi dati sugli ingressi. Che tuttavia, come ha spiegato Ilario Matassi, funzionario del Consorzio PromoTrieste, «non misurano il successo o l’insuccesso di manifestazioni di questo tipo, come d’altronde non lo fanno i numeri del fatturato finale». Per il rappresentante degli organizzatori il buon esito «è costituito dal poter continuare ad allestire la mostra, dalla risposta positiva degli espositori alla nostra proposta. Gli ultimi anni sono stati positivi, con visitatori sempre in aumento tranne l’ultima edizione che ha visto un calo rispetto all’anno precedente: da 5.500 a 4.000». Trieste Antiqua, inaugurata alla Stazione marittima con anche il prefetto Francesca Adelaide Garufi e il vicepresidente della Provincia Igor Dolenc, si colloca nella fascia medio-alta di tali manifestazioni e vuole attrare visitatori dalle regioni limitrofe e dai Paesi confinanti. «Abbiamo svolto attività promozionale - ha dichiarato Matassi - in Veneto, Austria e Slovenia».
Per il presidente di Promotrieste Guerrino Lanci comunque «Trieste Antiqua è un evento cardine per la promozione turistica e culturale della città». L’atmosfera è più raccolta, caratteristica gradita agli espositori, che la preferiscono all’ex Pescheria dove Trieste Antiqua si era trasferita l’anno scorso con scarso successo, complice il maltempo. «Certo al Salone degli incanti - spiegano - i soffitti sono più alti, c’è maggiore spazio ma anche l’affitto, seppure si tratta di un edificio comunale, è elevato». Il Comune viene tirato in ballo da Paolo Rovis, capogruppo Pdl in Consiglio comunale ed ex assessore al Turismo, che in una nota sottolinea che «nessuno si è presentato per la Regione e soprattutto per il Comune. A memoria, credo sia la prima volta. Come il mancato patrocinio (gratuito)» del Comune stesso. «Il rifiuto - continua Rovis riprendendo una polemica di mesi fa - è stato spiegato dall’amministrazione Cosolini con il carattere commerciale dell’iniziativa. Come se tutte le altre, dalla Barcolana alla Bavisela, che vedono il Comune giustamente impegnato con concreti supporti, non contenessero una forte componente d'impresa privata».
La mostra mercato dell’antiquariato sarà visitabile tutti i giorni fino a domenica 10 novembre (dalle 10 alle 20 nei festivi e prefestivi, dalle 15 alle 20 durante la settimana).
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