Trieste: Antica Diga, apertura tardiva il 2 agosto con una festa
L’Antica Diga riparte. In ritardo ma riparte anche quest’estate. Ad aprire la nuova stagione sarà una festa in programma il prossimo 2 agosto. Dopo i problemi dello scorso anno, le cause legali incrociate tra Franco Brumat, la D’Arcano Sviluppo Europa, diversi fornitori, la Friulazeta e alcuni dipendenti nessuno avrebbe più scommesso un centesimo su quella lingua di terra segnata estate dopo estate da tanti insuccessi. E invece, con alla guida Franco Brumat, presidente l’associazione “L’antica Diga - L’Isola di Trieste”, titolare delle concessioni, la struttura riprende vita.
Ad affiancarlo alcuni giovani professionisti come Gianluca Castellano, il sommelier che si occuperà della parte dedicata alla cantina e alle degustazioni, e Paolo Ceglie, appassionato di tango che curerà l’intrattenimento. Una nuova scommessa e un nuovo punto di ritrovo per gli appassionati della tintarella e per i giovani triestini alla ricerca di un punto di ritrovo. In questi giorni fervono i preparativi con la messa a punto degli arredi rovinati dalle intemperie invernali e con la pulizia della struttura e la sistemazione degli impianti tecnici. Per ora sulla Diga non è stata riallacciata l’elettricità e lo staff si appoggia a un generatore di corrente. Ma per il 2, assicurano i giovani che stanno operando per la struttura, sarà tutto pronto. 15 giorni di lavoro a pieno ritmo per far ripartire le danze. Con il 2 agosto aprirà anche lo stabilimento balneare, gli spazi per gli amanti dell’abbronzatura saranno di nuovo a disposizione con lettini e ombrelloni.
Per raggiungere lo stabilimento non verrà più utilizzata l’Araxi (l’imbarcazione che ha effettuato per anni il servizio) ma dei mezzi messi a disposizione dal Delfino Verde con partenza prevista ogni 30 minuti a partire dalle 19. Per l’inaugurazione l’organizzazione prevede un aperitivo alle 19.30 e poi musica a partire dalle 21 all’una. Tra gli appassionati c’è parecchia curiosità, specialmente per le serate danzanti. Visto che i collaudati organizzatori Luca Antonini e Pietro Martini che da anni in Diga non sbagliavano un colpo, ora si sono spostati sulla terrazza del Marina San Giusto riscuotendo un grande successo.
Tornando all’antica Diga, prosegue in tribunale il fallimento della Sviluppo Europa. Sono state avanzate richieste dai creditori per 711mila euro, ammesse per 666 mila, salvo domande di ammissione tardiva. Tra i debiti della società guidata da Brumat e Sergio D’Arcano figurano 231mila euro nei confronti di professionisti, 43mila euro non dati ai dipendenti e quasi 90mila non versati di contributi.
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