Trieste, alloggi comunali per 1.200 sfrattati

TRIESTE «Un polmone utile che consente di soddisfare le esigenze di oltre 1200 persone». Antonio Ius, direttore dell’Ater triestina, ne è convinto e ritiene che la convenzione quinquennale, in scadenza a settembre di quest’anno, abbia tutti i requisiti per essere rinnovata. D’altronde, è ormai una “tradizione” che procede dalla metà degli anni ’90. Ater amministra 663 alloggi per sfrattati, che sono di proprietà comunale.
Una storia - spiega Ius - che rimanda a oltre trent’anni fa, quando il governo concesse finanziamenti ai Comuni, affinchè fossero acquistati appartamenti allo scopo di dare risposta “tamburo battente” alle famiglie che rischiavano di trovarsi in mezzo alla strada causa sfratto. Il titolare dei Lavori Pubblici, che allora impostò l’operazione, era il socialdemocratico Franco Nicolazzi: sembra un’epoca veramente remota.
E così il Municipio triestino comprò questi 663 alloggi, in più parti della città, per esempio a Borgo San Sergio. «Si è rivelato e si rivela - commenta Ius - uno strumento utile per gestire le emergenze». Gestione e manutenzione rientrano nelle competenze dell’Ater, mentre l’assegnazione degli enti è officio della proprietà comunale. La evidente caratterizzazione sociale dell’iniziativa implica canoni di locazione a prezzi moderati.
Una determina del Patrimonio comunale, pubblicata negli ultimi giorni del 2017, ha riepilogato un po’ di cifre sulla convenzione con l’Ater. All’azienda è riconosciuto un compenso pari al 5% sull’importo complessivo a titolo di affitti, indennità di occupazione, anticipi ecc. All’Ater spetta inoltre il 5% sui canoni arretrati riscossi. Nelle ultime due annate, la 2015 e la 2016, le entrate sono ammontate a poco più di 1,6 milioni di euro e le uscite hanno oscillato tra 1,1 e 1,2 milioni di euro. Con saldi attivi per il Comune variabili tra i 340 mila e i 380 mila euro.
La determina ricorda che i 663 alloggi abbisognano di risorse per la manutenzione straordinaria, risorse che negli anni passati sono mancate e che sono state recuperate nel Piano triennale delle opere 2017-19 mediante alienazione di titoli. Il cronoprogramma degli interventi prevede nel 2018 pagamenti per 200 mila euro.
L’Ater triestina è la più importante della regione, con 12 mila alloggi nei quali vive circa il 10% della popolazione provinciale. Tra le operazioni di maggiore rilevanza, svoltesi o annunciate recentemente, ricordiamo l’abbattimento delle vecchie e cadenti case popolari di Gretta, l’assorbimento dei patrimoni immobiliari ex Ezit ed ex Provincia, il refitting del quadrilatero di Rozzol Melara, un’operazione questa da 18 milioni di euro complessivi, dove la quota Ater è di 11 milioni e quella del Comune di 6,7 milioni.
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