Trieste, alla scoperta del Saba libraio antiquario
TRIESTE Entro ottobre ci saranno uno studio e una pubblicazione sull’attività di libraio antiquario di Umberto Saba e sul commercio librario antiquario triestino. L’amministrazione comunale ha affidato l’incarico da mille e 820 euro a Marco Menato, direttore della Biblioteca statale isontina di Gorizia. La pubblicazione sarà destinata alla diffusione gratuita. L’iniziativa si inserisce nel progetto di valorizzazione del “Fondo sabiano” della libreria antiquaria Umberto Saba di via San Nicolò dichiarata, ai sensi del Codice dei beni culturali, “studio d’artista”. In quanto tale è tutelata dalla Soprintendenza ai Beni culturali.
Sotto l’egida del ministero sono posti il “quaderno degli acquisti”, i cataloghi storici, l’ingresso e specialmente l’intitolazione, e poi gli scaffali originali, la scrivania del poeta, la macchina da scrivere, le schede di catalogo compilate da Saba stesso. Di recente c’è stata la catalogazione elettronica del “Fondo sabiano” presso la libreria Saba con la pulitura dei volumi e il restauro di alcuni documenti. «Sono più fiero di questo che del Canzoniere» diceva il poeta Umberto Saba della sua “Libreria antica e moderna”, registrata alla Camera di commercio il 12 settembre 1919 e gestita dopo la sua morte dall’ex commesso Carlo Cerne, e oggi da suo figlio Mario.
«La bottega dei miracoli», come l’aveva definita un amico. E, ora che è a tutti gli effetti un “bene di interesse culturale”, merita una pubblicazione dedicata. La scelta di Menato, già direttore della Biblioteca statale di Trieste oltre che insegnante di bibliografia nelle Università di Venezia e Trieste, è arrivata dopo che «è stata preventivamente esperita con esito negativo una indagine tra il personale del Comune di Trieste per affidare a professionalità interne uno studio storico con relativa pubblicazione sull’attività di libraio antiquario di Umberto Saba e più in generale sul commercio librario triestino».
E quindi, «trattandosi di incarico professionale comportante prestazioni di natura culturale non comparabili», ci si è rivolti al direttore della Biblioteca statale isontina. Marco Menato è anche autore (con Sergio Campailla, Simone Volpato e Antonio Trampus) del libro “La Biblioteca ritrovata. Saba e l’affaire dei libri di Michelstaeder”, edizioni Olschki, Firenze 2015. (fa.do.)
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