Trieste, al via il restyling della passeggiata a mare
TRIESTE L’Autorità portuale cede al Comune gran parte del Porto vecchio e pressoché contemporaneamente risistema il waterfront cittadino cioé tutta la striscia frontemare delle Rive, tra il canale di Ponterosso e la Sacchetta, che è sempre di pertinenza demaniale. Si tratta di una delle passeggiate più suggestive e consuete per tutti i triestini e i turisti, oltre che area di parcheggi e di accesso alla Stazione marittima, all’ex Pescheria, al Magazzino vini. Il progetto riguarda tutti gli interventi di recupero e potenziamento anche della banchina, compreso il Molo Audace, per una spesa complessiva stimata in 4 milioni 320mila euro in base al progetto preliminare redatto dall’ingegner Emiliano Lisi e che porta la data del 29 marzo 2013, la Torre del Lloyd mette ora a bando il servizio di progettazione definitiva ed esecutiva con compenso a base d’asta di 127mila 445 euro.
Le domande devono giungere entro l’11 novembre e l’apertura delle buste avverrà già alle 9.30 del giorno successivo. L’intervento si sostanzierà in particolare nel restauro della pavimentazione in lastricato di pietra arenaria, nell’ispezione visiva subacquea del paramento della banchina, nel risanamento della banchina, nella posa di scalette di sicurezza per la risalita del mare e nella manutenzione straordinaria degli sfioratori di piena (dispositivi per smaltire le acque in eccesso) di riva Tre novembre.
Sulle Rive triestine pendono comunque una serie di questioni. Il 30 aprile scorso approvando la Via-Vas del Piano regolatore del porto la Giunta regionale ha emesso una serie di prescrizioni tra cui la necessità di prevedere una pista ciclabile proprio sul lato mare delle Rive. Vi sono inoltre in sospeso anche due progetti di parcheggi sotterranei. Infine nelle zone in concessione a Trieste terminal passeggeri è la stessa Ttp a incassare le tariffe dei parcheggi delle automobili il che secondo un’interpretazione a fatica può rientrare nella sua mission.
Nella sua relazione l’ingegner Lisi ha specificato che «lo stato di conservazione delle aree demaniali, che si collocano limitrofe alle banchine e si estendono fino all’inizio della carreggiata veicolare, non è da ritenersi buono. Ciò è dovuto a mancanza di manutenzione, naturale degrado degli elementi di pavimentazione, presenza di agenti aggressivi, probabili cedimenti del paramento della banchina con conseguente erosione e perdita del materiale che la compone». Si ricorda anche che già nel 2004 l’Autorità portuale aveva proceduto alla riqualificazione delle aree collocate presso riva Ottaviano Augusto attraverso un intervento che aveva previsto il rifacimento e il restauro della pavimentazione composta da masegni in arenaria e asfalto. L’Authority aveva anche provveduto al consolidamento delle parti di banchina maggiormente danneggiate in un tratto di riva del Mandracchio «attraverso la realizzazione di una rifodera in calcestruzzo debolmente armato che garantisce la protezione del paramento della banchina». Si evidenzia di conseguenza che l’Autorità portuale ritiene necessario proseguire con tali interventi di restauro e risanamento conservativo estendendoli anche alla restante parte delle Rive partendo dal lato prospicente il canale di Ponterosso fino ad arrivare al confine con l’intervento già eseguito in modo da dare completezza alla riqualificazione urbana dell’intera area.
Non si tratta in realtà esclusivamente di un’operazione di decoro, ma anche di sicurezza. C’è anche la necessità, come rileva la stessa relazione del progetto preliminare «di rendere tali aree maggiormente sicure e fruibili pedonalmente vista la loro funzione di passeggiata lungomare del centro storico di Trieste». Si fa infatti rilevare inoltre che «si prevede di installare delle nuove scalette di risalita dal mare, in sostituzione di quelle esistenti, poiché queste ultime non permettono un’agevole e soprattutto sicura risalita dal mare in caso di necessità». Obiettivo complessivo è dunque anche quello di «garantire l’accessibilità, l’adattabilità, la visibilità e la sicurezza anche ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche». In conclusione si sottolinea come l’intervento si colloca «all’interno di un più vasto programma di interventi di recupero urbano del centro storico della città che il Comune ha già eseguito o sta eseguendo, e ne rappresenta un naturale completamento».
Come detto, il costo complessivo dell’intervento è stato stimato in 4 milioni 320mila euro compresi gli oneri per la sicurezza pari a 86mila 500 euro. L’intervento è stato suddiviso in tre lotti per l’ammontare rispettivamente di 778mila, un milione 472mila e 2 milioni 69mila euro.
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