Trieste, al Pedocin malore fatale poco dopo il tuffo
TRIESTE Una giornata di fine estate drammatica, con una persona deceduta ieri al bagno Lanterna e un’altra colpita da malore allo stabilimento Riviera di Grignano e ora ricoverata in gravi condizioni a Cattinara.
Il caso più grave si è verificato a metà pomeriggio al Pedocin. Roberto Parisi, questo il nome della vittima, attorno alle 16.40 è entrato in acqua e dopo pochi metri ha perso i sensi. Nonostante i soccorsi immediati da parte dei due bagnini presenti e l’intervento dei sanitari del 118, l’uomo, 56 anni, non ce l’ha fatta. Stando ai racconti dei testimoni, l’uomo probabilmente già soffriva di problemi di salute.
«Siamo corsi subito. L’abbiamo portato a riva, dal lato femminile, e abbiamo immediatamente cominciato il massaggio cardiaco - racconta uno dei due assistenti ai bagnanti -. Abbiamo attivato il defibrillatore, fino all’arrivo dell’ambulanza». Nei primi momenti è intervenuta anche un’infermiera, che si trovava poco distante. «Mi sono mossa appena ho visto la scena, per dare una mano - dice -ma mi sono accorta che non c’era polso, era cianotico, forse - ipotizza - era morto già in acqua».
Durante le manovre di rianimazione il personale dello stabilimento ha posizionato un ombrellone, a tutela della privacy dell’uomo. Dopo la constatazione del decesso, il corpo è stato coperto con un telo blu ed è rimasto sulla spiaggia fino al tardo pomeriggio.
Alcune donne hanno preferito lasciare la spiaggia, recuperando velocemente asciugamani e attrezzature nei minuti successivi. Anche mamme con bambini piccoli si sono allontanate. Molte invece hanno deciso di rimanere, anche se a debita distanza. «Abbiamo sentito gridare aiuto, da qualcuno che era proprio in acqua e che si è accorto che l’uomo stava annaspando - raccontano alcune signore - si trovava vicino alle boe che delimitano la parte maschile da quella femminile, non molto lontano dalla riva, magari aveva camminato solo per alcuni metri, perchè l’acqua non era alta in quel punto. I bagnini - proseguono - sono arrivati velocemente. Sono stati davvero molto bravi». «Tutto si è svolto in pochissimo tempo - dicono altre - tante persone non si sono rese conto subito di quello che stava succedendo, chi non ha notato i soccorsi in mare ha pensato anche a una caduta, di una donna, come era già successo anni fa, perchè tutti erano nel lato femminile. Poi abbiamo saputo». «Eravamo lontane, in fondo alla spiaggia, abbiamo visto i bagnini che correvano e poi -dicono ancora altre bagnanti - è stato sistemato l’ombrellone a coprire la persona. Ci siamo avvicinate e abbiamo intuito che fosse qualcosa di grave, hanno provato a rianimarlo almeno per una quindicina di minuti».
L’uomo aveva deciso di trascorrere la giornata al Pedocin, come altre volte. Chi frequenta abitualmente lo stabilimento lo aveva già visto durante l’estate, in diverse occasioni. «Non veniva spessissimo - dice un bagnante - comunque lo ricordo. Non ci avevo mai parlato, ma dalla nostra parte non siamo in troppi, quindi se una persona viene più volte non si dimentica. Credo avesse qualche problema di salute, così almeno sembrava da come si muoveva». Un racconto che trova conferma anche nel chioso esterno, dove proprio ieri pomeriggio l’uomo si era fermato, prima di dirigersi verso il mare. «Ha chiesto una bottiglietta d’acqua - dice il gestore - aveva difficoltà a parlare, penso avesse anche qualche handicap a livello fisico. Lo conoscevamo di vista, veniva un paio di volte al mese».
Ieri, nel lato maschile, non erano in molti a godersi la giornata di sole. Pochi anche in acqua, forse a causa delle raffiche di vento. Un pomeriggio caldo insomma ma non troppo. L’uomo comunque ha deciso di fare una nuotata o forse solo una breve passeggiata. Poi il malore fatale.
Dopo l’intervento dei sanitari, sono giunti sul posto anche i Carabinieri, la Capitaneria di Porto e la Polizia Locale. Anche l’assessore comunale Lorenzo Giorgi è arrivato poco dopo le 17. Lo stabilimento è di proprietà del Comune. —
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