Trieste, al marito bigamo arriva il conto dalla prima moglie

L’uomo aveva divorziato negli Usa e si era risposato senza avvisare la ex. Ma per l’Italia i matrimoni restano due
Una sposa di troppo per una coppia di coniugi triestini
Una sposa di troppo per una coppia di coniugi triestini

TRIESTE Due mogli, due famiglie. Insomma - per la legge italiana - bigamo. Si chiama Guido Mitrano, 67 anni, originario di Gaeta, ma per lungo tempo abitante a Trieste. La sposa è Elisabetta Cavalieri, 66 anni, triestina. Che dopo essersi sposata nel 1972 e dopo essersi trasferita a Boston qualche anno dopo, è tornata a casa. Rimanendo di fatto sempre sposata.

Al contrario, invece, il marito Guido ha ottenuto una sentenza di divorzio negli Stati Uniti che però non è valida in Italia. E così appunto si è trovato bigamo. Con due mogli. Perché nel frattempo si è sposato con un’altra donna.

Ora - dopo tanti anni - Elisabetta Cavalieri ha chiesto e ottenuto, tramite l’avvocato Roberto Corbo, al marito del tempo, un assegno di mantenimento. A disporre il provvedimento il presidente del Tribunale, Giovanni Matteo Trotta. Il presidente rileva che «risulta agli atti che il provvedimento di divorzio del Tribunale americano non è stato trascritto in Italia» e pertanto dispone che il marito “americano” versi alla vecchia moglie un assegno di 500 euro al mese.

Ma non è finita qui. La donna, sempre tramite l’avvocato Corbo, ha presentato un esposto in procura denunciando l’uomo che nel 1972 l’aveva sposata davanti all’ufficiale di stato civile di Trieste. Si legge: «Ho incaricato l’avvocato di denunciare Guido Mitrano alle autorità statunitensi per falso e per quanto altro emergerà a suo carico.

Non ho mai ricevuto - scrive - alcuna notifica riguardante il divorzio americano, non ho mai commesso violenze contro il signor Mitrano e non sono mai comparsa davanti ad alcun giudice, avvocato o notaio americano. L’atto di divorzio americano è invalido. Sarà mia cura perseguire negli Stati Uniti il signor Mitrano. Infatti egli ha mentito per ottenere i documenti negli Stati Uniti utilizzati anche per le pratiche volte a ottenere la naturalizzazione e per potersi risposare in quel Paese».

Ma c’è di più. Il marito “americano” per ottenere il divorzio ha dichiarato che la moglie triestina lo maltrattava. La singolare vicenda è cominciata, come detto, nel 1972. Dopo un breve periodo di fidanzamento Guido Mitrano ed Elisabetta Cavalieri si sono sposati. Qualche anno dopo si verificò un grave dissesto economico. Tant’è che la coppia tentò la fortuna negli Stati Uniti sistemandosi nella casa dei parenti dell’uomo. A finanziare il trasferimento negli States era stato il corrispettivo della vendita di un piccolo negozio di cui la donna era proprietaria a Trieste.

I primi sei mesi li passarono dai genitori di Mitrano. Dopodiché presero un appartamento in affitto ma tra i due le cose non funzionavano. Così Elisabetta Cavalieri a un certo punto decise di tornare a Trieste. Ma senza il denaro che aveva portato negli Stati Uniti per iniziare la nuova vita. Denaro che poi aveva consentito al marito di avviare un’attività commerciale. E che - secondo quanto emerge dalla denuncia - non è mai stato restituito.

Solo nel 1981 Mitrano ha depositato istanza di divorzio al tribunale del Massachussets dichiarando che la moglie si era resa colpevole di «trattamento violento e ingiurioso». Ma la donna in quel momento era già in Italia. Inoltre, l’istanza di divorzio - evidentemente per evitare di pagare - non è mai stata notificata a Elisabetta Cavalieri.

La quale appunto non è mai comparsa davanti a un giudice americano. Ed è rimasta - per la legge italiana - moglie a tutti gli effetti di Guido Mitrano. Il quale, in forza della sentenza americana, si è poi risposato. Diventando, per la legge italiana, bigamo. Insomma, due mogli. Prova indiretta è il fatto che il certificato di stato civile della donna, indica che è ancora «coniugata».

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