Trieste Airport, rebus Alitalia: «A rischio il volo per Milano»
Reazioni al piano Fs-Delta che ha classificato lo scalo come «non profittevole» Consalvo critica i prezzi della Compagnia: «Deve abbassare le tariffe su Linate»
Aerei Alitalia in pista a Fiumicino in una foto d'archivio. ANSA/TELENEWS
TRIESTE. Marco Consalvo, ad di Trieste Airport, assicura che Alitalia, da Ronchi su Roma, continuerà a volare. Ammette invece che le anticipazioni del piano industriale targato Ferrovie dello Stato-Delta Air Lines prevedono il taglio per quel che riguarda Linate (che pure introdurrebbe contestualmente i collegamenti su Stoccolma, Copenaghen, Helsinki, Lisbona e Vienna) delle rotte «non profittevoli». Tra queste, con Ginevra, Lussemburgo, Pescara e Reggio Calabria, c’è pure Trieste. Questione di numeri. Ma anche di costi del biglietto. Troppo alti, secondo il manager di Aeroporto Fvg, per andare dalla regione a Linate.
Consalvo, nella settimana in cui inizia la partnership con il fondo F2i per il rafforzamento di Trieste Airport queste anticipazioni non confortano. Teme che Trieste rientrerà davvero tra le rotte tagliabili?
Roma è un collegamento che funziona, non immagino alcun tipo di difficoltà. Di più: non sono per nulla preoccupato. Linate, al contrario, può essere un tema. Da un lato parliamo infatti di 300mila passeggeri all’anno, dall’altro di 30mila. Dieci a uno. Sono differenze importanti.
Non esclude dunque che Linate possa entrare in un’ipotesi di chiusura?
No, non lo escluderei. Fermo restando che stiamo parlando di stralci di piano industriale. Quindi siamo per adesso al rebus. Ne sapremo di più quando ci sarà una composizione societaria.
Perché quel volo non va come dovrebbe? O come vorreste?
Considero Milano una tratta business utilissima per questa regione. Potrebbe essere anche redditiva. Alitalia fa tuttavia fatica perché i prezzi sono così alti che gli aerei viaggiano scarichi.
Soluzioni?
Come auspicato più volte, una possibile via d’uscita è una differente politica societaria. Oggi le due destinazioni, Trieste e Milano, hanno 150mila persone che viaggiano sul treno, a prezzi tra l’altro non bassissimi. Si dovrebbe avere il coraggio di intervenire abbassando il biglietto su Linate. Lo scenario cambierebbe completamente.
Perché Alitalia non ascolta?
Comprendo le difficoltà di una compagnia commissariata. Un cambio di strategia del genere lo può fare solo una società con un piano industriale che abbia un respiro. I commissari viaggiano su un binario stretto, è complicato per loro modificare strategie commerciali di lunga data. Non resta che sperare nell’entrata in gioco di una società cui sia consentito avere spazi d’intervento. Modificate le tariffe, a mio parere funzionerebbe anche il Linate.
Se invece ve lo tagliano?
Troveremo altre soluzioni.
Quanto serio il problema per voi all’inizio di un mandato che punta al consolidamento del lavoro fatto nei tre anni precedenti?
Sarebbe certamente un problema per il territorio. Penso in particolare a chi, da Generali o Allianz in particolare, fa continuamente avanti-indietro con Milano.
Un guaio dunque non sul nostro conto economico, ma certamente sul servizio offerto .
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