Trieste Airport, passeggeri in calo. Stop ai voli per Monaco e Londra
TRIESTE I collegamenti domestici tengono. Quelli internazionali, come già in primavera, si fermano. Da Trieste Airport non è più attivo il collegamento su Monaco, dalla fine della prossima settimana verrà congelato per un mese pure quello su Londra. Uno scenario di crisi profonda che fa ipotizzare un calo del fatturato dell’80%, con un paio di milioni di perdita a fine anno. Ma senza ripercussioni sui circa 130 dipendenti dello scalo e di Afvg Security.
Gli ultimi dati di Assaeroporti parlano del –72% di passeggeri tra gennaio e settembre. Ma il contesto è quello di Venezia che fa il –73,3%, Verona il –69,1%, Treviso (chiuso da giugno) il –81,5%. «Una situazione complicata per tutti – commenta l’amministratore delegato di Trieste Airport Marco Consalvo –, inevitabile che la seconda ondata della pandemia abbia nuovamente paralizzato il traffico. Con 20-30 presenze su un aereo, i conti non possono tornare. Tanto meno per le low cost». Di qui la decisione, «condivisa tra le parti», di interrompere fino a data da definire l’accordo con Lufthansa per il collegamento che era ripartito dal 1° ottobre. Dal 13 novembre stessa sorte per il Ryanair su Londra Stansted. «Con la compagnia irlandese – fa sapere l’ad – c’è l’intesa per lo stop di un mese e la ripresa dal 13 dicembre. Dopo di che tutto dipenderà dall’evoluzione del contagio».
Più confortante la situazione del traffico domestico, per quanto negli ultimi dieci giorni il volo su Fiumicino (due tratte giornaliere), faticosamente concordato con Alitalia dalla prima settimana di settembre, abbia fatto segnare il calo del riempimento da un soddisfacente 70% (per la compagnia di bandiera erano i numeri più alti al Nord) al 40-45%, con la conseguente sospensione di qualche volo singolo (da 60 rotazioni mensili si passerà a 50).
Trieste Airport vedrà comunque Ryanair operare su Napoli (nelle ultime due settimane di novembre e per tutto dicembre con due voli a settimana, ma un ritorno successivo a quattro), su Catania e Bari (tre collegamenti), su Palermo (da inizio dicembre) e Cagliari, entrambi due a settimana. Ma c’è anche Volotea, impegnata dal 10 dicembre al 10 gennaio su Napoli e Palermo con due voli a settimana e poi si vedrà. E infine Tayaranjet, la compagnia bulgara che attiverà da dicembre due collegamenti su Trapani. Un quadro a singhiozzo che Consalvo ritiene sarà la realtà fino a marzo, se non alla prossima estate. «Fermo restando che, per tornare ai livelli pre-Covid, tutte le previsioni rimandano al 2024». La tenuta dei conti di Ronchi? Consalvo non nasconde le difficoltà: «La perdita di traffico prevista, tra un novembre disastroso e una piccola ripresa a dicembre, è attorno al 72%, il fatturato diminuirà dell’80%. I costi fissi non si possono tagliare, ma siamo intervenuti contenendo le altre spese e il margine operativo non sarà negativo. I due milioni di perdita previsti sono legati agli ammortamenti degli investimenti realizzati e agli oneri finanziari per garantirci la cassa per i prossimi anni. Ma – assicura l’ad – l’occupazione non è a rischio».
Pure sui treni, inevitabilmente, i conti non tornano. Dal 10 novembre verranno sospesi i servizi veloci di Italo: sul territorio l’Udine-Roma. Per quel che riguarda Trenitalia non risultano al momento cancellazioni delle Frecce da Trieste e Udine su Milano e Roma. Anche se, rispetto alla situazione pre Covid, continuano a mancare un ulteriore collegamento Trieste-Milano, il Trieste-Torino e l’Udine-Milano. —
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