Trieste, aggredita in casa da un rappresentante
TRIESTE Aggredita in casa da un venditore di monete da collezione. La vittima è una ultrasettantenne triestina, presa a pugni mentre tentava di allontanare dalla propria abitazione il rappresentante molesto, un cinquantenne triestino.
Il caso, avvenuto nel marzo dell’anno scorso, approderà in Tribunale per l’udienza preliminare nelle prossime settimane.
Le ricostruzioni fin qui disponibili sull’episodio, documentato negli atti giudiziari, descrivono parzialmente ciò che è avvenuto all’interno dell’alloggio in cui risiede l’anziana.
Non è chiaro, ad esempio, se i due in qualche modo si conoscessero: se la visita era stata concordata prima, magari con un appuntamento telefonico, o se il rappresentante si è limitato a presentarsi a casa della cliente durante un’attività di “porta a porta”.
L’uomo, questo è certo, è entrato nell’alloggio. A un certo punto è scoppiata una discussione, da quanto risulta generata dal fatto che l’ultrasettantenne - così si legge negli atti giudiziari - «si è sentita infastidita e irritata dal comportamento» del commerciante.
Un comportamento definito «maleducato», tanto che la donna ha intimato al visitatore di uscire immediatamente. «Se ne vada per favore, se ne vada». Con ogni probabilità l’uomo insisteva per portare a termine una vendita: in effetti, negli atti viene sottolineato che l’imputato «continuava a presentarle (alla potenziale cliente, ndr) i prodotti della ditta».
Ma il commerciante non ha dato ascolto all’invito, peraltro espresso in modo chiaro e perentorio dalla signora. L’uomo si è fatto improvvisamente minaccioso, ha guardato in faccia la donna e le ha sferrato un pugno violento al petto.
L’anziana, colta di soprassalto, non è riuscita minimamente a difendersi e a parare il colpo. Ha perso l’equilibrio ed è caduta per terra di schiena, sbattendo la testa. Il commerciante se n’è poi andato.
La donna, nonostante lo choc, ha chiamato aiuto. Al Pronto soccorso le hanno diagnosticato «un trauma cranico verosimilmente commotivo», la frattura di una costola e varie contusioni.
La signora è stata in cura per tre settimane a causa delle lesioni subite.
Sul piano giudiziario il cinquantenne triestino non dovrà rispondere soltanto della violenta aggressione, ma anche di «violazione di domicilio»: l’imputato, infatti, si è trattenuto nell’abitazione della cliente nonostante la richiesta di andarsene.
Il pubblico ministero che si è occupato del caso ha chiesto il rinvio a giudizio del rappresentante. L’uomo comparirà in udienza dal gup Luigi Dainotti. —
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