Trieste, addio alla storica filiale CRFvg di piazza Libertà
TRIESTE È stata per decenni l’agenzia n. 1 della vecchia Banca commerciale italiana, oggi Cassa di risparmio del Friuli Venezia Giulia del gruppo Intesa San Paolo. Da lunedì non esisterà più; esigenze di riordino logistico e di risparmio nei costi hanno fatto optare la direzione dell’istituto per l’abbandono dei locali e per il trasferimento dei clienti, non tutti felici della scelta, nell’agenzia di via Carducci, a due passi dal capolinea del tram di Opicina, per anni sede della Banca nazionale delle comunicazioni, assorbita dal gruppo tempo fa.
Parliamo dell’agenzia situata all’angolo fra piazza della Libertà e via Cellini, nel cuore del Borgo Teresiano, dove il traffico scorre intenso a tutte le ore. Ieri gli addetti dell’impresa incaricata di trasportare i documenti nella nuova sede hanno lavorato febbrilmente, per tutta la mattina, caricando il furgone di scatoloni. All’esterno dell’agenzia sono rimaste le vecchie insegne di metallo della Banca commerciale italiana, simbolo di un sistema bancario che oggi non c’è più. Probabilmente a breve saranno tolte anch’esse. E già le prime voci sul subentro si accavallano: «Arriverà l’ennesimo negozio di cinesi ?» si chiedevano molti passanti ieri, assistendo, incuriositi e impotenti, davanti all’operazione di sgombero.
Un altro pezzo della Trieste d’altri tempo che se ne va? Proprio così. Dal dopoguerra a oggi, quell’angolo, davanti al quale inevitabilmente tutti i triestini sono transitati per centinaia di volte, perché si tratta di una delle uscite dalla città alla volta di Barcola, là c’è sempre stata la banca. A quell’agenzia si sono rivolti nel tempo pubblici esercenti, negozianti, albergatori. Negli anni del boom della categoria i “jeansinari”. Una presenza fissa, un’agenzia che sembrava far parte dell’architettura della zona. Ma il Borgo Teresiano ha subito molti cambiamenti negli ultimi tempi, doveva cadere anche quell’ultimo baluardo.
«In quegli uffici - raccontava ieri un dipendente del gruppo, oggi impegnato nella sede di piazza della Repubblica - ho vissuto tanti anni e momenti professionalmente importanti e indimenticabili. Con lo sgombero dell’agenzia se ne va un pezzo della mia vita di banca». E chissà quanti sono i clienti che là hanno concluso transazioni, fatto investimenti, chiesto mutui e prestiti. Del resto, la posizione era perfetta, nel centro di un’area ricca di attività di vario tipo, frequentata, situata di fronte alla Stazione ferroviaria. Ma oramai anche il sistema bancario deve fare i conti con la crisi, facendo attenzione al rapporto fra costi e ricavi: non c’è spazio per considerazioni di altro tipo.
A breve si saprà chi subentrerà alla banca. Ieri è parso chiaro che l’arrivo dell’ennesimo negozio di cinesi non farebbe piacere a chi vive e lavora nei paraggi. Ma a decidere ovviamente saranno i proprietari dell’edificio e le leggi del mercato, si sa, prevalgono.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo