Trieste, accusò di spaccio il rivale, militare indagato

Il finanziere calunniò l’ex della sua compagna. Secondo la Procura, che ne chiede il rinvio a giudizio, ha mentito

TRIESTE La Procura ha indagato per calunnia un finanziere in servizio al Comando provinciale di Trieste. Il militare si chiama Giuseppe Granato, ha 37 anni ed è originario di Napoli. È accusato di aver informato i superiori di uno scambio di droga tra spacciatori, incolpando una persona di sua conoscenza. Quella persona, un ufficiale giudiziario del Tribunale di Udine, è l’ex compagno della donna con cui il finanziere aveva una relazione all’epoca dei fatti.

L’episodio risale a marzo dell’anno scorso, in pieno lockdown. Le indagini ora sono concluse e la Procura di Trieste ha chiesto il processo per Granato.

Il finanziere non dovrà rispondere soltanto di calunnia, ma anche di falso ideologico in atto pubblico. Il trentasettenne, stando agli accertamenti giudiziari, ha infatti «formato una falsa comunicazione di notizia di reato» – così si legge negli atti – attraverso la quale affermava «falsamente» che il 6 marzo, alle 11, aveva ascoltato una conversazione tra due individui. Il militare, in particolare, ha affermato di aver sentito i due mentre parlavano di una terza persona – l’ex della sua compagna, appunto – che disponeva di una grande quantità di marijuana trasportata «da Mantova a Trieste».

Non solo. Granato ha anche dichiarato di aver visto arrivare sul posto, poco dopo, una Volkswagen: una vettura che, così ha sostenuto il militare nell’informativa sottoposta ai superiori, i due stavano aspettando proprio per prendere dello stupefacente. Il veicolo, nelle successive verifiche, era risultato intestato proprio all’ex della compagna di Granato. Così facendo il finanziere lo ha accusato di spaccio.

Il calunniato, difeso nel procedimento dall’avvocato Gianluca Brizzi del Foro di Trieste, non era minimamente consapevole di ciò di cui era stato accusato.

Da quanto si è saputo, l’ipotesi che la notizia di reato trasmessa da Granato ai superiori fosse «falsa» si sarebbe fatta largo proprio durante gli accertamenti investigativi della Procura sulla vicenda segnalata dal finanziere.

Durante le indagini sono stati sequestrati al militare computer e telefonino.

Non è ancora chiaro perché il trentasettenne avrebbe architettato tutto questo, rischiando di mettere in seri guai l’ex della sua fidanzata. Tutte le ipotesi finite nella lente di ingrandimento della Procura della Repubblica andranno chiarite in Tribunale. L’udienza preliminare a carico di Granato è fissata a maggio davanti al gup Luigi Dainotti. L’imputato è difeso dall’avvocato Antonio Santoro. —


 

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