Trieste, a Valmaura la nuova cittadella della salute. Il progetto all’ex Irfop ora prende forma

L’AsuiTs approva lo studio di fattibilità tecnico economica. Palla alla Regione per il via libera all’investimento da 7 milioni
Foto BRUNI 28.05.2019 AValmaura: Polo universitario, ex Ircop
Foto BRUNI 28.05.2019 AValmaura: Polo universitario, ex Ircop

TRIESTE Esiste un progetto, esiste uno studio di fattibilità e ci sono anche le risorse per far nascere finalmente nell’ex Irfop a Valmaura la cittadella della salute con il rinnovato Distretto 3. Dopo anni di annunci e promesse – con addirittura nel 2014 la proposta di creare quella che sarebbe dovuta diventare la nuova centrale triestina del 118, poi unificata alle altre della regione e trasferita a Palmanova –, il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste Antonio Poggiana ha infatti approvato, tramite decreto, lo studio di fattibilità tecnico economica, che ora è stato inviato al Nucleo di valutazione per gli Investimenti sanitari e sociali della Direzione Salute della Regione Friuli Venezia Giulia.

Il comprensorio che ospita delle aule didattiche dell’Università era stato ceduto nel 2016 dalla Regione all’AsuiTs, lo scorso anno erano stati ottenuti i primi 200 mila euro del finanziamento per la stesura del documento di programmazione e per l’affidamento degli incarichi per valutare la vulnerabilità sismica degli edifici e la loro prestazione energetica. Sulla base dei rilievi è stato predisposto lo studio di fattibilità tecnico economica, che dovrà ora essere approvato dalla Regione. Un passaggio necessario per confermare l’investimento di 7 milioni di euro previsto nella pianificazione triennale, deliberato il 15 marzo del 2018 dall’allora esecutivo Serracchiani.

Dopo l’approvazione regionale si provvederà ad avviare una procedura selettiva per i professionisti che si occuperanno della progettazione e della direzione dei lavori.

Ofelia Altomare, direttrice del Distretto 3, esprime soddisfazione per l’avanzamento delle procedure. «Siamo in attesa di una sede nuova da diversi anni - spiega -, questa opportunità offrirà ai professionisti spazi di lavoro adeguati e ai cittadini del nostro territorio la presenza di un presidio di qualità».

La cittadella della salute, sui cui tempi di realizzazione nessuno si sbilancia, nascerà nell’edificio principale dell’ex Irfop che si affaccia su via Valmaura e, passando dietro alla banca, arriva fino a via dell’Istria. Sul retro attualmente ci sono cinque edifici: resterà solo la centrale termica, che diventerà centrale tecnologica. Dove una volta c’erano la mensa, gli spogliatoi, la palestra e il magazzino di pertinenza, oggi in stato di abbandono, sorgerà – dopo la demolizione – un parcheggio a raso di 3 mila metri quadrati, rivolto al personale e agli utenti. I lavori verranno eseguiti in modo da poter aggiungere in futuro una struttura metallica per aumentare i posti auto a disposizione.

L’intervento di ristrutturazione, come accennato, sarà incentrato sull’edificio che si affaccia su via Valmaura: tre piani totali, compreso il piano terra, e una superficie di 1.630 metri quadrati. All’ingresso verrà creato il Cup con sala d’attesa e allo stesso livello il settore amministrativo, gli spogliatoi del personale e la riabilitazione con gli ambulatori e la palestra. È previsto anche un auditorium da 380 metri quadrati in un edificio contiguo, che richiede un rinnovamento edile ed impiantistico. Al primo piano gli uffici della direzione, le stanze delle cure ambulatoriali e domiciliari e il consultorio familiare. Infine all’ultimo l’area dedicata agli anziani, le stanze per i trattamenti di logopedia e fisiatria, il consultorio pediatrico, la diabetologia e l’area specialistica.

La riqualificazione dell’edificio principale avrà un costo di 3 milioni 520 mila euro a cui si aggiungerà un milione da condividere con la centrale tecnologica, per la quale sono previste risorse per altri 400 mila euro. La demolizione e le bonifiche avranno un costo di 384 mila euro, il parcheggio invece di 160 mila. Per l’auditorium, che resta un’opera considerata non indispensabile e potrebbe dunque slittare, sono invece state stanziate risorse per 418 mila euro per gli adeguamenti. —


 

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