Trieste a misura di bici ma servono più strutture
TRIESTE Sembra incredibile, almeno nelle proporzioni, ma tra i 3300 e i 3700 triestini usano ogni giorno la bici per muoversi in città e recarsi al lavoro. E c’è una pattuglia dieci volte più numerosa che, in presenza di una Trieste più “ciclabile” e con meno rischi non ci penserebbe un attimo a inforcare la due ruote. Parola della Swg che, in collaborazione con Fiab Ulisse ha realizzato un sondaggio per definire l’uso della bicicletta a Trieste che, a sensazione, è in netta crescita.
«È proprio questo il dato più interessante - ha commentato il referente regionale Fiab, Federico Zadnich - unito alla caduta dei soliti luoghi comuni. L’indagine, ad esempio, spazza via i limiti legati all’ampia presenza di anziani e al profilo orografico cittadino, con tante salite. che in realtà frenano appena l’11% degli interpellati».
Ma c’è “la voglia di bicicletta" in città. Pare proprio di sì. Maurizio Pessato, presidente di Swg, tra una slide e l’altra ricorda che il 20% dei triestini afferma che pensa «spesso» che se esistesse una pista ciclabile sul tragitto casa-lavoro preferirebbe lasciare ferma l'auto e pedalare, mentre il 37% considera «a volte» a questa idea.
«Chiaramente - annota Pessato - questo significa che c’è un un forte potenziale ancora inespresso: 35mila triestini «pensano spesso alla bicicletta» e, se messi nella condizione di poter pedalare comodamente e in sicurezza, potrebbero nel futuro cambiare le proprie abitudini e migliorare radicalmente la mobilità di Trieste rendendola più sostenibile e moderna, elevando quindi la percentuale degli spostamenti urbani in bici al 20%, un dato in linea con i risultati di altre città non pianeggianti (Basilea in Svizzera per esempio) dove si è ben agito per promuovere la ciclabilità».
Ben lontana dalle percentuali di altre città italiane (ma ricordiamo che il nostro paese è appena 18° in Europa per l’uso della due ruote), Trieste si attesta al 2% di utenti fissi, ma, giura Zadnich, non ci vorrebbe molto per arrivare al 10%. La riottosità dei “patocchi” all’uso della bici, è stato ricordato, nasce fondamentalmente dalla mancanza di corsie e piste ciclabili (per il 27%), la pericolosità delle strade (14%), la scarsa cultura della bicicletta (14%) e, a sorpresa, come detto, solo per l'11% le salite della nostra città.
Un problema di fondi anche (qui a lato riferiamo degli interventi comunali) che i triestini, in misura del 22% destinerebbero alla ciclabilità, mentre il 45% è d'accordo sul togliere spazio alle auto per «garantire una rete funzionale di piste ciclabili».
Luca Mastropasqua Presidente di Fiab Trieste Ulisse sottolinea l'importanza dei dati emersi e rivolgendosi ai candidati alle prossime elezioni amministrative afferma: «sta ora a chi amministrerà Trieste nei prossimo 5 anni cogliere e indirizzare con azioni concrete questa voglia di pedalare dei triestini. La bici fa bene alla città e a chi la usa migliorando l'aria, il traffico e la salute di tutti, utenti della bici e cittadini comuni. Ora tocca a Trieste riconoscerle e garantirle sicurezza e dignità di mezzo di trasporto quotidiano dando spazio ad una nuova cultura della sicurezza e della ciclabilità urbana».
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