Trieste, 26 ottobre 1954: ricordiamolo insieme
“Siamo tornati liberi in una giornata indimenticabile - Un’esplosione di incontenibile amor patrio ha suggellato la fine dell’amministrazione militare alleata e l’inizio di quella italiana”. E subito sotto il titolo composto a caratteri di scatola, una grande foto che meglio di mille parole raccontava quanto in quelle ore era accaduto: migliaia e migliaia di persone assiepate in piazza Unità d’Italia - e lungo le Rive, e sul molo Audace - in attesa della colonna dei camion dei militari italiani che facevano il proprio ingresso nella città.
Così Il Piccolo - perché proprio quel giorno, dichiaratamente non a caso, la storica testata si fuse con quella del Giornale di Trieste - narrò la giornata del 26 ottobre 1954. Quella in cui, sessant’anni fa, la città tornò italiana. Un pezzo di Storia ma anche frammenti di storie familiari, per chi quella giornata - e quelle che immediatamente la precedettero o seguirono - visse in prima persona, ma anche per chi magari l’ha sentita raccontare da genitori o parenti. In ogni modo, una pagina le cui parole, immagini, ricordi si trovano certamente ancora oggi custoditi nelle case di tanti triestini.
Nel sessantesimo anniversario, Il Piccolo dell’edizione del prossimo 26 ottobre conterrà un inserto di 16 pagine tutto dedicato a quel periodo. E nel contempo il giornale lancia un’iniziativa che punta a ricostruire nei loro vari aspetti voci e volti di quello che resta un pezzo della memoria collettiva della città: lo fa invitando i triestini a tirare fuori dai cassetti le fotografie scattate in quel 1954, ma anche ricordi personali - o dei propri cari - legati in vario modo a quell’evento. Chi lo volesse potrà inviare i materiali all’indirizzo mail dedicato trieste54@ilpiccolo.it ; testi come detto, ma soprattutto immagini. Chi lo preferisce potrà spedire o portare di persona uno scritto o una foto (che dovrà essere una copia, in questo caso) alla redazione, in via di Campo Marzio 10. Tra tutti i materiali che perverranno al Piccolo una selezione verrà pubblicata in pagine dedicate all’evento e sul sito web www.ilpiccolo.it.
Sarà come detto un modo per ricordare insieme quelle ore così speciali per la città. “Italia in ogni cuore nel giorno del grande ritorno”, era il titolo dell’edizione del Piccolo del 26 ottobre, quella che dava conto che “Questa notte le truppe sono entrate nella Zona A” e annunciava “L’abbraccio di Trieste ai nostri soldati”. E abbraccio fu, in una giornata di bora e pioggia battente. La miriade di gente e di bandiere che si accalcava sulle Rive e in piazza fece saltare il cerimoniale previsto, dall’arrivo dei militari italiani al passaggio delle consegne con inglesi e americani al discorso dalla Prefettura del generale Edmondo De Renzi, incaricato da Roma di assumere i poteri civili e militari fino all’entrata in carica del commissario di governo, il prefetto Palamara.
Ci furono l’attracco davanti alla piazza del “Bersagliere” e del “Grecale”, i camion che faticavano a crearsi un varco fra la gente, i fiori e i biglietti di benvenuto. Quel 26 ottobre (che peraltro alcuni vissero invece come fine del sogno di destini diversi per la città) portò comunque anche a Trieste la conclusione della guerra, dopo anni di incertezze in balìa fra due blocchi e in balia di uno scacchiere internazionale impegnato a risolvere la diffice “questione orientale”. Una situazione che si sbloccò appunto solo nel ’54, dopo un complesso negoziato in più fasi e su più tavoli che diede come risultato, il 5 ottobre, il Memorandum di Londra: la zona A all’Italia, la zona B - e fu la perdita definitiva, penosa per tanti - alla Jugoslavia. Da quel giorno, per Trieste, l’attesa sciolta infine nella giornata gioiosa del 26 ottobre.
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