Trieste 2021, la lista Russo sopra le 1.200 firme. E il niet di Gialuz “irrita” il Pd
Boom di adesioni al soggetto civico da cui però si sono sfilati altri due nomi noti: il maratoneta Gamba e il medico Tiribelli. Il nodo delle modalità di sottoscrizione
Francesco Russo
TRIESTE La discesa in campo di Francesco Russo incappa subito in una buccia di banana. Il lancio dell’associazione Punto franco e delle prime parole d’ordine del candidato sindaco del centrosinistra corrispondono allo sfilarsi di alcuni nomi eccellenti che, tra difetti di comunicazione e ripensamenti del giorno dopo, preferiscono non risultare aggregati al progetto civico. E se l’appello di Russo ha superato già le 1.200 e adesioni nel primo giorno, il passo indietro di Mitja Gialuz diventa un nodo politico e una fonte di disagio per il Pd, i cui vertici hanno apprezzato molto poco il distinguo del presidente della Barcolana.
Gialuz ha smentito la sua partecipazione all’associazione già nella sera di giovedì, come ha fatto anche lo chef stellato Matteo Metullio. Per entrambi pare essersi trattato di un malinteso, che ha visto lo staff di Russo considerare apprezzamenti espressi riservatamente come la volontà di una partecipazione in realtà mai formalizzata. Due passi indietro si sono registrati pure nella giornata di ieri, quando il maratoneta Michele Gamba e il medico Claudio Tiribelli hanno fatto sapere a Russo di non essersi mai considerati assoldati. Le adesioni non sono arrivate d’altra parte tramite la sottoscrizione di moduli cartacei o digitali, ma dopo contatti telefonici e sms.
Ma il caso politico è quello sollevato da Gialuz, che al Pd è iscritto e fa parte dell’assemblea provinciale del partito. Il professore e patron della Barcolana spiega tuttavia che «in questa fase mi occupo in primis della regata, che è di tutti e va tutelata. Quanto a me, non ho mai nascosto i miei ideali e la mia appartenenza politica. Ma tengo a dire che non sono previsti miei ritorni in campo e non ci sono letture politiche da dare a quello che è stato solo un qui pro quo nella comunicazione».
Un bel cortocircuito in casa dem, tanto più che Gialuz non ne approfitta per spendere parole di sostegno al mai amato Russo, che a sua volta tiene a far subito chiarezza tra i suoi, per evitare false partenze, mentre il sito www.puntofrancotrieste.it comincia a macinare consensi, con più di 1.200 sottoscrizioni arrivate nel primo giorno di vita dell’associazione. «Nel mio appello – scrive Russo sui social – c’è voglia di futuro e tanta passione per Trieste. Ma non una parola di attacco o divisione. Forse è per questo che in meno di 24 ore è stato sottoscritto da oltre mille persone. Voglio ringraziare di cuore tutti quelli che hanno avuto il coraggio di fare un passo avanti. Chi, invece, questo coraggio improvvisamente lo ha perso, ha fatto bene a sfilarsi. E se qualcuno nel Pd non condivide la mia scelta di avviare un percorso che dovrà essere necessariamente di trasversalità programmatica, di apertura e superamento degli schemi del passato, abbia l’onestà di dirlo adesso».
L’ex sindaco Roberto Cosolini getta acqua sul fuoco: «La disponibilità all’impegno di centinaia di persone mi pare una bella notizia e mi dispiace sia offuscata da qualche defezione dovuta forse a problemi di comunicazione. Credo che Francesco e Mitja possano chiarire il punto, anche perché abbiamo bisogno di quante più energie possibili per Trieste». Nel Pd non risultano oggi, nemmeno a sinistra, correnti apertamente contrarie a Russo e le voci di dentro vedono anzi ribaltarsi lo stereotipo del “Pierino”, tanto che nei vertici locali non manca chi, dietro garanzia dell’anonimato, critica la scelta di Gialuz di sganciarsi. La segretaria Laura Famulari cerca di tenere la barra dritta: «Quella di Russo è un’ottima candidatura, non ancora vagliata dai circoli perché Francesco deve sciogliere le riserve legate alla salute. Crediamo che Russo sarà il candidato sindaco e avrà tutto il nostro sostegno». Sulla scelta di Gialuz, Famulari lancia un messaggio al presidente della Barcolana: «Gialuz ha voluto tenere la sua posizione pubblica il più possibile trasversale, anche se mi sembra che proprio la trasversalità sia una delle principali caratteristiche della candidatura di Russo».
La prima bordata del centrodestra arriva dalla Lega, per bocca di Everest Bertoli, che definisce l’esordio di Russo «un trionfo di banalità, luoghi comuni e profonda ignoranza su quanto l’amministrazione del centrodestra sta portando avanti in città. Russo e il Pd sanno benissimo che per vincere le prossime elezioni hanno bisogno di una lista che prenda i voti nel centrodestra, ruolo che nel 2011 e nel 2013 svolse egregiamente Bandelli consegnando Trieste a Cosolini e la Regione alla Serracchiani». A sinistra la Cgil si pone invece in una posizione attendista rispetto alle mosse del centrosinistra: «Osserviamo con attenzione – dice il segretario Michele Piga – ma siamo in attesa di un percorso collettivo e programmatico, su cui misurare le attese del sindacato». —
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