Tribunale, le udienze collegiali rinviate al 2017. Pochi giudici

Provvedimento del presidente Giovanni Sansone per salvare il salvabile, in servizio sette magistrati su un organico di dieci, compreso il civile. Comunicazione al Procuratore capo e all’Ordine degli avvocati
Di Roberto Covaz

I processi davanti al giudice collegiale in programma al Tribunale di Gorizia e non ritenuti prioritari ai sensi dell’articolo 132 bis del Codice di procedura penale (formazione dei ruoli di udienza e trattazione dei processi) verranno rinviati a dopo febbraio 2017, quando si prevede il rientro in servizio della giudice Francesca Clocchiatti, in maternità dal novembre scorso.

È uno dei provvedimenti adottati dal presidente del Tribunale di Gorizia, Giovanni Sansone, in accordo con i giudici “superstiti” ancora in servizio. Tale decisione è stata formalmente comunicata al procuratore capo Massimo Lia, al presidente dell’Ordine degli avvocati, Silvano Gaggioli, e al presidente della Camera penale, Paolo Marchiori.

Le indicazioni operative di Sansone sono una manovra disperata, e ci sia consentito di usare un aggettivo non giuridico, per ridurre al minimo i disagi agli utenti alla luce della precaria situazione in cui versa la sezione penale del Tribunale di Gorizia: solo 7 giudici in servizio, compreso il civile, su un organico di dieci. Così è impossibile lavorare. E a Sansone, in attesa di notizie (leggi rinforzi) dalla Corte d’Appello o dal Csm, non è rimasto altro da fare se non indicare una gerarchia di massima nella trattazione dei processi «atti ad assicurare, comunque, un servizio giustizia accettabile e ad evitare disagi all’utenza qualificata e non».

Rabbia ma non rassegnazione nelle parole di Gaggioli e Marchiori.

Gaggioli: «Ampliare alla Bassa friulana il circondario del nostro Tribunale è l’unica soluzione. Consentirebbe una più equa distribuzione di giudici nell’ambito del distretto. Spero che in questa direzione vada la Commissione che al Ministero di giustizia sta ridisegnando la geografia giudiziaria».

Marchiori: «Il provvedimento di Sansone è di buon senso. Altro non poteva fare. Ma il vero problema è che il Tribunale di Gorizia è stato colpevolmente abbandonato dallo Stato. Non registro alcun interesse della comunità sul futuro del Tribunale». La lettera di Sansone indica due priorità fondamentali. I processi dibattimentali proveniente da udienza preliminare verranno trattati dalle giudici Cicero e Miele. Priorità infine verrà assicurata ai processi con imputati detenuti o nei quali sia stato emesso un provvedimento restrittivo della libertà personale.

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