Tribunale, il caso Gorizia arriva in Parlamento

Interrogazioni al ministro del deputato Brandolin e della senatrice Fasiolo. Bacchettati i magistrati locali. Produttività record nella gestione Sansone
Il tribunale di Gorizia
Il tribunale di Gorizia

GORIZIA Tribunale di Gorizia, il caso approda in Parlamento. Sia la senatrice Fasiolo che l’onorevole Brandolin hanno presentato un’interrogazione al ministro Orlando per conoscere gli intendimenti del governo sulla soluzione dei gravi problemi di organico dei giudici.

Intanto ieri alla Corte d’appello di Trieste, all’inaugurazione dell’anno giudiziario, il Tribunale di Gorizia ha tenuto banco. Paradossalmente, a fronte della pesante situazione che rischia di paralizzare l’azione penale, sono stati diffusi dati relativi alla “produttività” del nostro Tribunale che sono i migliori del Friuli Venezia Giulia.

«Non posso sguarnire il Tribunale civile»

E negli interventi ufficiali dei magistrati non sono mancati accenni polemici nei confronti dei magistrati goriziani. Nei giorni scorsi il procuratore capo Lia e il presidente Sansone si sono confrontati a distanza sulle pagine de Il Piccolo. Evidentemente ciò non è stato gradito dal presidente vicario della Corte d’Appello, Alberto Da Rin, che ieri ha pubblicamente affermato, «È mancato il buon senso in chi ha rilasciato interviste su colleghi, perché gli organi giurisdizionali non possono essere trattati come un’azienda».

Sulle difficoltà del Tribunale di Gorizia si è soffermato anche il procuratore generale Dario Grohmann: «Purtroppo notevoli problemi si riscontrano in relazione a quegli uffici giudiziari le cui dimensioni non consentono di fronteggiare gli imprevisti. Mi riferisco al Tribunale di Gorizia. Il numero esiguo di magistrati non consente una situazione stabile nel tempo e crea un imbuto che si rovescia continuamente».

Tribunale e Procura ai ferri corti a Gorizia
Un tribunale in una foto di repertorio

«O abbiamo il Tribunale a pieno organico e una Procura ridotta ai minimi termini, solo due unità su sei, come avvenuto per un anno e mezzo fino a novembre 2015, o abbiamo la Procura a pieno organico e un Tribunale ridotto del 50 per cento dell’organico come succede ora. Come in altre occasioni e in altre sedi sollecitato tali uffici andrebbero potenziati con accorpamenti o rivedendo le circoscrizioni giudiziarie. Altrimenti i disservizi all’utenza sono ciclici e non evitabili».

Ha poi preso la parola il presidente dell’Ordine degli avvocati, Silvano Gaggioli: «Già adesso la situazione del Tribunale di Gorizia è grave, ma diventerà drammatica da aprile-maggio quando ci saranno altre defezioni di giudici. A quel punto il presidente del Tribunale dovrà adottare decisioni impopolari. La soluzione che io prospetto è la redistribuzione dei magistrati nell’ambbito del distretto».

Tribunale, la Procura boccia Sansone

Ricordiamo che la situazione del Tribunale di Gorizia si è fatta critica a novembre con il congedo per maternità della giudice Francesca Clocchiatti, sulla quale gravavano i processi più importanti a cominciare dall’amianto-ter. Ma, prima ancora, il Tribunale ha dovuto fare a meno della sostituzione del giudice Nicola Russo trasferito a Milano.

Fino a quando il Tribunale ha potuto lavorare a pieno regime, pur con un organico inferiore al previsto, ha garantito performance molto significative. Per esempio la riduzione dei procedimenti pendenti calati del 24,16 per cento (da 2259 a 1713); risultato brillante soprattutto se confrontato ai segni più registrati a Pordenone (1,88) e Trieste (43).

Ridotto del 5,3 per cento anche i carichi pendenti negli uffici dei gip-gup con un indice di smaltimento i questo caso tra i migliori a livello nazionale. Bene anche il civile: procedimenti arretrati ridotti del 7,36 per cento (da 4424 a 4098) mentre Pordenone ha aumentato del 12,7 per cento. Gorizia al top anche per i procedimenti per omicidio e lesioni colposi. È l’eredità dell’amianto.

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