Treno merci perde gas, evacuata la stazione di Monfalcone VIDEO

Emergenza poco dopo le 17 su un convoglio diretto a Trieste. Linea chiusa per quasi tre ore, ora riaperta. Nessun ferito né intossicato. Sul posto i vigili del fuoco. Molti disagi per i passeggeri

MONFALCONE Un perdita di gas argon liquido refrigerato è avvenuta intorno alle 17 da un treno in transito nella stazione di Monfalcone. La stazione è stata evacuata e la circolazione dei treni è stata sospesa per quasi tre ore: è stata riaperta solo alle 19.50. I treni in transito non possono superare i 30 chilometri orari. Sul posto sono intervenute squadre dei vigili del fuoco di Gorizia e Trieste che stanno tenendo la situazione sotto controllo e stanno provvedendo al travaso del gas in un 'altra cisterna: non ci sono rischi per le persone.

 

Stazione di Monfalcone, il vagone che perde gas

 

La perdita ha interessato l'ultimo carro di coda del convoglio 41853 di RTC-Rail Traction Company, che da Tarvisio (Udine) era diretto alla stazione Campo Marzio di Trieste. Il gas argon liquido non è infiammabile, ma può essere tossico se inalato.

La perdita di gas non ha causato alcun ferito e l'eventualità di esplosioni è scongiurata. La sospensione della circolazione sta interessando una decina di convogli. Trenitalia ha attivato servizi sostitutivi con autobus, ma i disagi per i passeggeri sono stati ovviamente enormi.

 

 

I pompieri e i tecnici sono riusciti a riaprire la circolazione dei treni prima su un solo binario, poi completamente pochi minuti prima delle 20. Si è infatti riusciti a sgomberare il vagone-cisterna da cui il gas liquido è fuoriuscito, spostandolo con molta prudenza su un binario distante da quelli dove passano i treni passeggeri: un'operazione piuttosto complessa che è stata portata a compimento in assoluta sicurezza, ma che ha richiesto molto tempo.

I treni coinvolti dai rallentamenti sono stati almeno una ventina, con ritardi che hanno raggiunto le due ore. Il Frecciarossa Trieste-Milano ha subito ritardi superiore ai 60 minuti. 

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