Treno e autostrada contro i Tir in città

di Laura Blasich
L'eliminazione di 500mila tonnellate di traffico pesante dalle strade del mandamento passa dalla riattivazione e incentivazione di quello su rotaia e dall'apertura dell'autostrada A4 ai trasporti eccezionali. Come sono considerati quelli che trasportano le bramme dal porto di Monfalcone a San Giorgio di Nogaro, attraversando le strade urbane o provinciali del mandamento creando impatti sempre più insostenibili per gli abitanti delle zone interessate e le infrastrutture viarie. Le due linee d'azione finalizzate a porre un freno al transito dei mezzi pesanti sono state condivise in un incontro dall'amministrazione comunale, rappresentata dall'assessore all'Urbanistica, Massimo Schiavo, e dalla delegazione del gruppo Trasporti e logistica di Confindustria Gorizia, capitanata dal responsabile Riccardo Scaramelli, e composta anche da Gianluca Interbartolo e Giorgio Bressan.
La prima consiste appunto nel riavviare il servizio ferroviario attivo fino a tre anni fa tra gli scali di Monfalcone e San Giorgio di Nogaro, sollecitando la Regione a includere anche la tratta Monfalcone-San Giorgio tra quelle destinatarie delle incentivazioni consentite dai fondi statali. In tal modo, è stato sottolineato, il traffico su gomma diminuirebbe drasticamente (si tratterebbe di circa 500mila tonnellate in meno di bramme trasportate su gomma all'anno) con un'ovvia e positiva ricaduta in termini di costi di manutenzione stradale, aumento della sicurezza e miglioramento della vivibilità anche nei centri minori. La seconda azione da mettere in campo è invece quella della sensibilizzazione di Autovie Venete, perché si possa arrivare a una deroga del divieto di accesso all'autostrada da parte dei mezzi che trasportano bramme. Al tavolo non poteva però non approdare la questione dei controlli sui Tir, sempre più stringenti, messi in atto dalle amministrazioni locali in sostanza come forma di "autodifesa" e di tutela del territorio. Come ha sottolineato il capogruppo Trasporti di Confindustria Gorizia, i controlli, pur essendo a vantaggio della sicurezza sulle strade e della collettività, stanno provocando numerosi problemi agli autotrasportatori. Visti i suoi contenuti, l'incontro si è chiuso con una decisa presa di posizione contro la dismissione da parte di Rete ferroviaria italiana del raccordo Ronchi Sud-Schiavetti di proprietà del Consorzio industriale. A motivarla gli investimenti effettuati dal Consorzio e rientranti nel disegno strategico del potenziamento logistico dell'area. Secondo Comunee Confindustria, la presenza del raccordo consente alle aziende di fruire di un sistema integrato di trasporti mare-terra-ferro-aria, aumentando la capacità attrattiva della zona industriale.
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