Treni merci vecchi e rumorosi, residenti di Barcola in rivolta

Abitanti esasperati dalle vibrazioni provocate dal continuo passaggio di convogli carichi di materiali pesanti. Ma il pressing su Rfi finora non ha prodotto risposte  

TRIESTE I residenti di Barcola dichiarano guerra a Rfi, Rete ferroviaria italiana. Colpa dei treni merci, che mettono a dura prova il sonno e la pazienza di chi abita nel rione. Rumori, sostengono, i residenti, talvolta insopportabili nel pieno della notte, tra fischi fastidiosi e vibrazioni che fanno tremare le pareti. Il comitato di cittadini della zona ha inviato al Comune e a Rfi una lettera oltre sei mesi fa, per esporre il problema e chiedere informazioni sulla ventilata installazione di alcuni pannelli fonoassorbenti, ma al momento non hanno mai ricevuto risposta. Protesta uguale a quella promossa da alcuni residenti dell’area di Sistiana.

«Non ce la facciamo più - sbottano alcuni barcolani -, soprattutto nell’ultimo anno il traffico si è intensificato tanto e in alcuni punti i convogli transitano davvero a pochi metri da condomini e casette. Serve trovare una soluzione, altrimenti sarà sempre peggio». «La prospettiva - aggiunge un altro residente - è che i treni aumentino ulteriormente in virtù dei potenziati traffici portuali. Ma sui convogli, spesso vetusti, ci sono materiali pesanti, che provocano rumori e vibrazioni continui».

Sempre il comitato ha scovato anche un testo importante. «Si tratta di un documento emesso dal Comune di Trieste relativo ad un piano di contenimento dei rumori, che deriva da una normativa nazionale e indica una dozzina di interventi previsti, con l’installazione di pannelli fonoassorbenti proprio a Barcola. Non sono chiari però i luoghi scelti, non è specificato il tipo di barriera e non si fa cenno ai tempi di attuazione. Abbiamo quindi inviato una lettera sia al Municipio sia a Rfi mesi fa per ricevere chiarimenti. Finora nessuno ci ha risposto e crediamo sia importante e urgente avviare al più presto un canale di dialogo, anche per preparare i residenti agli eventuali lavori che potrebbero essere avviati, per la posa di queste protezioni».

Ma secondo alcune persone che vivono a Barcola, le soluzioni anti rumore potrebbero non bastare, molti lamentano infatti le scosse provocate dal passaggio dei vagoni.

Dell’argomento si era interessata di recente anche Debora Serracchiani. La parlamentare del Pd aveva esposto il problema durante un incontro lo scorso giugno con Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana.

In quell’occasione era stata sottolineata la necessità di adempiere agli obblighi europei che prevedono di dotare i treni del cosiddetto “retrofitting”, una sorta di risanamento acustico dei mezzi, e un adeguate delle barriere antirumore. «Per ora però – continuano i cittadini sul piede di guerra – nulla di concreto è stato fatto e nessuna risposta è arrivata alle nostre lettere di chiarimenti». —


 

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