Tredicenne morto in un pozzo a Gorizia, si indaga per omicidio colposo

La procura ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per la morte di Stefano Borghes. La sostituta procuratrice Collini: «L'attività richiederà tempo e anche strumenti adeguati, essendo coinvolti bambini che dovranno essere sentiti con modalità protette». Il sindaco Ziberna: "Funerali in uno spazio aperto se la famiglia sarà d'accordo"
Il pozzo teatro della tragedia a Gorizia (Bumbaca)
Il pozzo teatro della tragedia a Gorizia (Bumbaca)

GORIZIA «Abbiamo aperto un fascicolo di indagine, a carico di ignoti, per l'ipotesi di reato di omicidio colposo». Lo ha riferito oggi la sostituta procuratrice di Gorizia Laura Collini, in merito alla morte del 13enne Stefano Borghes, caduto ieri in un pozzo nel parco Coronini Cronberg. L'inchiesta è stata affidata al magistrato Ilaria Iozzi, che sta sentendo tutte le persone coinvolte, sia del centro estivo sia della Fondazione che gestisce la struttura e si occupa della manutenzione.

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Stefano Borghes e il luogo della tragedia (Bumbaca)

«L'attività richiederà tempo e anche strumenti adeguati, essendo coinvolti bambini che dovranno essere sentiti con modalità protette e adatte alla loro delicata situazione, che va oltremodo tutelata - ha ricordato Collini - l'area del pozzo resta sotto sequestro».

La Procura della Repubblica di Gorizia ha anche disposto l'autopsia sulla salma del bambino e ha affidato l'incarico al professor Carlo Moreschi. A quanto si apprende, la data dell'esame non è ancora stata fissata per dare la possibilità alle indagini di individuare eventuali persone che, con l'iscrizione nel registro degli indagati, a tutela delle garanzie difensive, possano eventualmente nominare periti di parte.

Intanto il sindaco Rodolfo Ziberna, che è anche presidente della Fondazione che gestisce la struttura, ha annunciato che Villa Coronini Cronberg di Gorizia resterà chiusa per almeno una settimana.

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Il sindaco Rodolfo Ziberna assieme all'assessore Silvana Romano (Bumbaca)

La decisione - ha spiegato - è maturata sia per permettere le indagini e i rilievi degli investigatori, senza che ci siano addetti o pubblico nelle immediate vicinanze, sia per svolgere un sopralluogo in tutto l'ambito della villa, alla luce di quanto accaduto ieri. Ziberna stamani ha anche preso contatti con l'Azienda Sanitaria per garantire un supporto psicologico a bambini e adulti coinvolti nella dolorosa vicenda.

Per quanto riguarda l'ultimo saluto a Stefano, Ziberna ha spiegato: «Stiamo ragionando con la Curia, purché la famiglia sia d'accordo», sull'eventualità di «celebrare i funerali di Stefano in un ampio spazio all'aperto, per consentire la presenza di persone nel rispetto delle prescrizioni contro il coronavirus».

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Stefano Borghes

«Una richiesta che sottoporremo ai genitori - ricordano Ziberna - perché siamo stati subissati da appelli in tal senso da parte della comunità. Con le restrizioni attuali, la cerimonia funebre sarebbe riservata a poche persone, mentre la gente di Gorizia chiede di dare il suo saluto a Stefano sfruttando uno spazio aperto dove stare assieme senza rischi di contagio».

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Bumbaca Gorizia 22_07_2020 Bambino caduto nel pozzo Parco Coronini © Foto Pierluigi Bumbaca

Intanto pggi è proseguita l'attività del centro estivo, promosso dalle parrocchie di Gorizia, a cui partecipava anche il 13enne morto proprio mentre partecipava a una delle attività ludiche. L'equipe di «Estate tutti insieme», in un post pubblicato ieri sera sulla pagina Fb del settimanale diocesano «Voce isontina», si rivolge alle famiglie «spiegando anche perché domani (oggi, ndr) i Centri estivi ricorderanno Stefano non fermando le proprie attività».

«Cari genitori, educatori e ragazzi - si legge nel post - vi raggiungiamo per affrontare insieme questa situazione di grande sofferenza e sgomento. L'attività estiva è stata interrotta da un gravissimo incidente e il dolore ci spingerebbe quasi naturalmente a sospendere già da domani le attività ricreative in Gorizia». Tuttavia, «proprio in un momento di lutto e prova vale la pena di permettere ai ragazzi di vivere insieme e condividere sentimenti, emozioni, domande che sorgono dal cuore. Per noi è importante che i ragazzi non siano lasciati soli e abbandonati in questo momento: vorremmo come comunità cristiana far intuire che nel dolore c'è qualcuno che si fa vicino». In particolare «faremo un'attività di riflessione, di preghiera e di condivisione adatta all'età. Manterremo il tono delle attività rispettoso del dolore. Ci stringiamo ancora attorno alla famiglia di Stefano con la preghiera e l'affetto».

Per oggi alle 20.30, si legge ancora tra i post, è previsto un incontro per un momento di preghiera nel campo sportivo dell'Oratorio della parrocchia San Giuseppe Artigiano.

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